Terminator 3 le macchine ribelli - di Jonathan Mostow (2003)
Giudizio sintetico: si può perdere (2/5)
Giudizio vernacolare: dé ora basta eh!
Potrei riassumervi il mio giudizio sul terzo atto della saga che ha sconvolto i parametri del cinema d'azione (forse l'unico caso dove il sequel è stato migliore del primo film), semplicemente dicendovi: primo tempo capolavoro, secondo tempo cagata.
Il primo tempo è in sostanza fatto da 2 inseguimenti; il primo, con la terminatrix su una gru (stabilizzatori allargati e braccio che va da una parte all’altra con Schwarzy attaccato, a distruggere tutto quello che c’è ai bordi delle strade), è un capolavoro. Non vorrei scomodare paragoni mitici, ma mi è venuto a mente quello di “Il braccio violento della legge”.
Il secondo tempo è come una gomma che si sgonfia lentamente; la trama è insipida, il finale insulso.
Kristanna Loken, che interpreta la terminatrix, è perfetta per la parte: bellissima, fredda, spietata, robotica. La scena del suo arrivo sulla terra ricorda il video di “Thank You” della Morissette (naturalmente con un altro “physique”). Schwarzy semi-bollito, sorretto dalle battute, che, a dire la verità, non mancano (una su tutti “Vaffanculo, brutto stronzo!!” “Non sono programmato a tal fine”).
In definitiva, bisognerebbe uscire a metà, per conservarne un buon ricordo.
PS Scrivetemi se, come me, avrete la netta impressione che a Claire Danes abbiano allungato il naso.
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