Heavy Rocks - Boris (2011)
Vi ho già parlato qui dei Boris, facendo ammenda per la mia ignoranza. Questo è l'altro disco, uscito praticamente in contemporanea (a dire il vero è uscito anche New Album, insieme a questo e ad Attention Please, solo che New Album è uscito solo sul mercato giapponese, e divide alcune tracce con gli altri due, anche se con diversi mixaggi). Ora, attenzione davvero perché questo, per gli amanti (appunto) del rock pesante, è probabilmente uno dei migliori dischi di questo 2011.
Qui l'influenza Melvins è ancor più forte, e definisce alcune delle prime tracce, quali Riot Sugar, Galaxians, Window Shopping (che sa moltissimo anche di Soundgarden) e Czechoslovakia. Già con queste, la cosa è interessante. Ma sono decisamente le due tracce più lunghe del disco, Missing Pieces e Aileron (versione totalmente irriconoscibile da quella di Attention Please) che fanno la differenza. Due pezzi dilatati, complessi, fatti di momenti profondamente diversi ma che non possono lasciare indifferente l'ascoltatore, trasportandolo in un vortice psichedelico, al tempo stesso pesante e vellutato. Le chitarre deragliano felici ed assordanti, la batteria pestona e mortifera marca il tempo marziale ed imperiosa. I suoni sono selvaggi, mentre la voce (in questo Heavy Rocks predominano quelle maschili, a differenza di Attention Please) è quasi romantica e melanconica.
Insomma, i Boris sanno fare veramente di tutto, e sanno mescolarlo con personalità e classe. Non inventano niente, come la maggioranza delle band odierne, ma a averne di dischi così.
Nessun commento:
Posta un commento