American Splendor - di Shari Springer Berman & Robert Pulcini (2003)
Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)
Giudizio vernacolare: coppia di perzonaggioni
Chi è (Era; è morto quasi un anno fa) Harvey Pekar? Un comunissimo uomo comune americano. E com'è la vita media di un comune uomo medio americano? Complicata (La tagline del film è, infatti, una frase ricorrente di Harvey: Ordinary life is pretty complex stuff)!
Harvey Pekar, impiegato archivista in un ospedale di Cleveland, noiosa città dalla quale però non riesce ad andarsene, annoiato e tendente alla depressione, soprattutto dopo essere stato mollato senza un motivo, o forse solo perché era piuttosto noioso (E piuttosto medio), dalla prima moglie, non è poi così male come lui stesso crede di essere. E' un collezionista di vinili, ossessivo vabbé, buon conoscitore di musica e di letteratura. Ha un senso dell'umorismo caustico, che non tutti apprezzano. Per caso, tramite amici, conosce Robert Crumb, all'epoca non ancora famoso per i suoi fumetti, che inventeranno uno stile e lasceranno il segno, lo sprona a lanciarsi con i suoi lavori, diventano buoni amici. Qualche tempo dopo, quando Robert è già affermato, Harvey, ancora in preda ad un pessimismo cosmico, gli sottopone delle idee: storie comuni di un uomo comune, che naturalmente raccontano praticamente per filo e per segno, le sue giornate. Crumb ne è entusiasta, e lo spinge a pubblicarle, si propone di disegnarle lui stesso. Harvey diventa così una celebrità, conosce perfino, per merito del fumetto da lui scritto, quella che diventerà la sua seconda moglie, ma rimane una persona fondamentalmente ombrosa, pessimista e negativa.
Debutto nella fiction di Shari Springer Berman e Robert Pulcini, moglie e marito nella vita reale, documentaristi di formazione, questo film curioso, che alterna vere chiacchierate e commenti del vero Harvey Pekar (Come pure della seconda moglie, Joyce Brabner, e del vero Toby Radloff), con la storia recitata da attori (E che attori bisogna dire!), e ad effetti speciali suggestivi, che sovrappongono il fumetto al film, è veramente una delizia: naturalmente non è mai uscito in Italia, nonostante abbia perfino avuto una nomination agli Oscar, nel 2003, nella categoria delle sceneggiature non originali.
Il film è divertente e commovente al tempo stesso, ci fa apprezzare completamente il sarcasmo ed il pessimismo di Harvey, insieme alla forza straordinaria di Joyce, ci fa riflettere su quanto sia vero che "la vita ordinaria è una roba complicata", mette in mostra come detto, uno stile sbarazzino ma molto efficace e di grande effetto, e un cast diretto alla grande, con delle prove eccezionali da parte di Paul Giamatti (Harvey), Hope Davis (Joyce) e Judah Friedlander (Toby).
Da recuperare assolutamente, in un modo o in un altro.
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