Attention Please - Boris (2011)
Ecco, il bello e il brutto della musica cosiddetta moderna, o forse sarebbe più corretto dicessi contemporanea, è questo: una band esce con tre-dischi-tre in contemporanea, che rappresentano il quindicesimo, sedicesimo e diciassettesimo della loro carriera, e io, che pensavo di essere uno abbastanza informato, non li avevo mai sentiti nominare.
Posso usare a mia parziale discolpa il fatto che sono giapponesi? No, visto che prendono il nome da un pezzo dei Melvins. Ma così è.
Andiamo con ordine casuale, ed occupiamoci di questo Attention Please, che secondo me è un disco che farà impazzire i fanatici dei Sonic Youth, abbastanza open minded da tollerare un minimo di elettronica.
Disco da ascoltare con una certa attenzione e ad un certo volume, dapprima non mi convinceva. Adesso devo dire che lo apprezzo abbastanza. Si va a strappi, nel senso che si alternano pezzi quasi ambient (Attention Please, See You Next Week, You, la conclusiva Hand In Hand) e pure un po' shoegaze, a pezzi piuttosto tesi (Hope, Party Boy, Tokyo Wonder Land, un capolavoro di sensualità e ritmo, con un lavoro di chitarra impressionante, e pensare che nel finale ricorda Tomorrow di Amanda Lear, Les Paul Custom '86, che sembra uno scherzo ma invece ha un groove intrigante, Spoon, una splendida cavalcata alt-rock, ) e decisamente rock, con la delicatissima e sensuale voce di Wata che spadroneggia su entrambi gli standard. In mezzo, uno strumentale di due minuti, Aileron, molto bello.
Effettivamente, si capisce che hanno esperienza da vendere, e idee. Un disco interessante.
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