No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110612

the old man and the sea



Il vecchio e il mare - di Ernest Hemingway (1952)

Continua il mio viaggio tra i grandi classici della letteratura. E' la volta di Hemingway con Il vecchio e il mare. Che dire.
Un vecchio pescatore cubano, Santiago, è ormai segnato dagli altri come sfortunato. Sono ottantaquattro giorni che non prende niente. Il suo aiutante/apprendista Manolo, un ragazzo che ha imparato tutto da lui, e che è stato con lui da sempre, viene costretto dai genitori ad andare a servizio su un'altra barca, visto che Santiago è sfigato. Ma non lo dimentica affatto, anzi, continua a fargli visita ed a prendersi cura del vecchio. Santiago, rincuorato da tanto affetto, e spronato dalla sfiducia della gente, prende il mare deciso a rientrare da vincitore.

Romanzo breve ma soprattutto asciutto, Il vecchio e il mare ha l'epicità delle cose senza tempo, seppure storicamente sia ambientato nella Cuba pre-Castro, dove forse, se possibile, la miseria si tagliava a fette peggio di adesso. Parla di uomini nobili e dignitosi seppur poveri al punto da coprirsi con le pagine di giornale per ripararsi dal freddo della notte, e del rapporto chiave, anche nella vita stessa dello scrittore, tra l'uomo e la natura, un rapporto di quelli che agli ambientalisti moderni, quelli oltranzisti, riuscirà difficile da capire: Hemingway fu appassionato cacciatore e pescatore, e questo concetto, che ho sentito esprimere da amici cacciatori, è ben spiegato dai soliloqui di Santiago, anche se sembrano dialoghi con il marlin, altro protagonista della storia.



Scrittura senza fronzoli ma non per questo poco descrittiva, ancora oggi attuale. Il libro regala anche una discreta tensione per tutta la durata della pesca di Santiago.



Vale la pena e si legge in un batter di ciglia.

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