Lo voglio chiamare così, del resto lo è. Scrivo questo editoriale un po' a cuor pesante, non mi chiedete perchè visto che sono cazzi miei e non mi va di parlarne. Spero che vi piaccia, almeno mi tolgo qualche soddisfazione nel mio piccolo.
Dunque, siamo quasi in campagna elettorale, ma nessuno si era accorto del fatto che non ci fossimo. Valentino Parlato, sul Manifesto di oggi, scrive una cosa che condivido in pieno: Berlusconi ha ripetuto con Veltroni il giochetto che con la bicamerale aveva fatto con D'Alema: ha avuto la legittimazione a trattare per un leale accordo tra grandi potenze e poi ha fatto lo sgambetto. Bello anche il taglio basso di Robecchi sul PD che si è dimenticato di scrivere la parola "Resistenza" nel suo manifesto dei valori: martedì ve lo copio/incollo. C'è poco altro da aggiungere sulla situazione politica italiana, se non che ogni volta mi girano i coglioni quando mi riecheggia nella testa il luogo comune secondo il quale "ogni nazione ha la classe politica che si merita". Cazzo, io non mi merito queste teste di cazzo a pile. Le descrive bene l'amico Piazza XX nel suo capolavoro che potete vedere qui. Se qualche non-livornese avesse bisogno di spiegazioni, chieda pure. Intanto, facciamogli un applauso. A Piazza, dico.
Ed ogni volta finiamo per invidiare gli altri paesi. Come la Spagna, una nazione in cui il Primo Ministro, dopo "l'invasione di campo" della Chiesa, si comporta così: alcuni giorni fa i vescovi spagnoli avevano invitato i fedeli a votare per il Partito Popolare alle elezioni di marzo? Il governo spagnolo ha fatto recapitare in Vaticano un messaggio di "malessere e indignazione". E Zapatero continua dritto per la sua strada.
In Ciad e in Kenya continuano gli scontri: niente e nessuno mi toglie dalla testa che alla parte "occidentale" del mondo, queste cose servano e, anzi, ci sia una specie di regia occulta.
Riprendo Parlato, e mi stupisco da solo, per dire brevemente la mia (per quello che ho capito) sul boicottaggio della Fiera del Libro di Torino, perchè dedicata ad Israele. Non ne vedo la necessità. Ho la mia opinione e non mi vergogno. Non vedo perchè dovrei ribadirla magari boicottando dei bei libri o dei bravi scrittori, solo perchè ebrei.
Un tema che seguo con un leggero sgomento, è la crisi dei subprime (lo scrivo senza sapere di che cosa esattamente si tratti, e qui lancio un appello a Maurino ed anche a quei lettori del blog che sanno di economia: spiegateci che cosa sono e pubblicheremo la/le vostra/e spiegazione/i) americani e le conseguenze: per esempio leggo (sul Manifesto) che la banca online Egg, controllata dell'inglese Citigroup, ha deciso di ritirare la carta di credito a 161mila clienti (il 7% del totale) perchè seriamente a rischio insolvenza. La cosa particolare non è questa, ma il fatto che la suddetta banca era diventata famosa per - il 'credito facile', 'a basso tasso', 'anche se non hai un lavoro stabile' - .
Intanto, dal "fronte colombiano" arriva questa notizia: Carlos Gaviria, ex candidato presidenziale del Polo Democratico Alternativo colombiano, favorevole a una soluzione umanitaria tra governo e guerriglia, ha ricevuto minacce da un gruppo paramilitare "di autodifesa", che gli ha intimato di partecipare alle manifestazioni contro le FARC, indette per il 4 febbraio. Altrimenti, minaccia il gruppo, "sarà attaccato con asce e machete".
Per la serie "notizie positive", da Ciak di questo mese apprendo con una certa soddisfazione che il 22 febbraio uscirà nelle sale italiane (beh, non si sa in quante sale ovviamente, sicuramente poche - ma buone -) il film/documentario/tributo The Future Is Unwritten - Joe Strummer: il futuro non è scritto, di Julien Temple.
Per chiudere, una cosa che mi ha fatto sorridere. Su Repubblica, la pagina pubblicitaria per il nuovo numero di XL, recita nel sommario: Lenny Kravitz: sta per scoppiare la rivoluzione dell'amore. Bene: spero di essere in prima fila.
Buona settimana.
1 commento:
Ale, l'argomento Subprime è vastissimo, non mi permetto di scriverne, anche perchè il web è ricco di info (anche abbastanza chiare per i non addetti).
comunque provo a metter giù qualche punto, se può far piacere.
-Si intende con subprime un prestito concesso a soggetti che hanno avuto problemi di pagamenti, quindi ad alto rischio per creditore e debitore.
in più i tassi di interesse, visto il rischio, saranno più elevati con crescita del rischio ulteriore.
-ovvio che più il fenomeno cresce e più le inadempienze saranno presenti. così le bancarotte di istituti di credito furbacchioni che per salvare le penne, in prima istanza, si erano pure inventate lo obbligazioni da vendere a creditori insolventi.
questo perchè?
1-tu non paghi
2-a bilancio questo rappresenta una perdita enorme perchè siete in tanti, insolventi
3-io ti piazzo le obbligazioni in portafoglio e maschero il tutto.
l'obbligazione non è garantita. tu continuerai (ovviamente) a non pagare e ci perdono tutti. è un cane che si morde la coda.
Adesso arriva il bello, ci siete fin qui?
-il mercato immobiliare sale sale sale e crolla (vi dice nulla?), le insolvenze salgono e la bolla scoppia quando ci sono dei titoli quotati a Wall Street che hanno al loro interno dei mutui subprime (vedi le obbligazioni di cui sopra)
parliamo di un crollo che riguarda una catena immensa di soggetti (tutti quelli che entrano in un modo o nell'altro sel settore immobiliare!!!!!!!!).
questo a grandi, grandissime linee... si può continuare se interessa, il campo è così vasto...
si può parlare delle conseguenze che si prevedono e di quanto dovremmo stare all'occhio qua da noi.
vi interesserà sapere quali sono gli istituti italiano coinvolti nei mutui americani:
Capitalia, Intesa Sal Paolo e Unicredito.
Hai detto niente.
vi interesserà magari sapere anche che ogni tanto le obbligazioni le chiamano BOND. : )
la domanda è: come cazzo si fa a far acquistare delle obbligazioni a soggetti dichiaratmente inadempienti? queste sono un costo per la Banca, le cedole le devi pagare. il passo seguente è la bancarotta.
ok?
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