C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo - di Efraim Medina Reyes
Rep è colombiano, e vive "sospeso" tra Città immobile (Cartagena) e Bogotà. Ama la musica rock, punk e grunge, scrive, ma soprattutto si ubriaca con i suoi amici (di sbornia, soprattutto, ma anche di sfiga, di disoccupazione e di sventura), sogna di essere Big Rep, un affermato attore che vive negli USA in una villa immensa con un filippino tuttofare, e non riesce a liberarsi del ricordo di una "certa ragazza", con la quale ha avuto una relazione che è finita non si capisce bene a causa di chi.
E' davvero un libro "rock" questo del colombiano Medina Reyes, che se non ricordo male vive da qualche anno in Italia (ha sposato un'italiana, sempre se non mi sbaglio): snello, potente, veloce, sfrontato, sboccato, di grande impatto. Il sesso è ben presente, come di solito nei suoi scritti, siano gli altri libri, siano gli articoli che scrive, ma è strettamente connesso con l'amore e i sentimenti in genere. E' un Sud America diverso, quello che ci presenta, e probabilmente più reale di quello poetico descritto dai più famosi (e criticati aspramente da lui in questo libro) letterati di quel continente, ma con una varia umanità dolente che soffre non solo di sottosviluppo. La trama avanza zigzagando, con brevissimi capitoli che a volte sembrano essere avulsi, ma alla fine si rivelano tutti necessari. E' probabile una forte empatia con il protagonista, perchè è probabile che tutti abbiate sofferto le pene dell'amore, e addirittura vi commuoverete, se siete passati per un certo periodo attraverso certi "movimenti" musicali, per gli intermezzi dedicati ai musicisti amati da Rep: belli quelli dedicati a Vicious, superbi quelli dedicati a Cobain.
Fulminante, da leggere tutto d'un fiato.
Qui trovate alcune pagine del libro.
1 commento:
Lo sto leggendo in questi giorni e mi ritrovo pienamente nel tuo post, davvero un bel libro!
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