Il sol dell'avvenire - di Gianfranco Pannone 2008
Giudizio sintetico: da vedere
Un'idea semplice, coraggiosa, significativa, educativa perfino. Riunire alcuni degli ex ragazzi che, nel 1969 a Reggio Emilia, uscirono dalla Federazione Giovanile Comunista Italiana per dar vita all'Appartamento. L'Appartamento era un luogo fisico, sempre a Reggio, dove idee di estrema sinistra si confrontavano, soprattutto sul fatto che l'allora Partito Comunista Italiano sembrava, a loro giudizio, tradire gli ideali della Resistenza e dell'Antifascismo italiani. Alcuni componenti dell'Appartamento scelsero la Lotta Armata, dando vita al nucleo Sinistra Proletaria, che poi diventò quello delle Brigate Rosse; altri rifiutarono l'idea, e seguirono altre strade all'interno della legalità e della politica.
Si riuniscono quindi Alberto Franceschini (fondatore delle BR insieme a Renato Curcio e Mara Cagol), reduce da 18 anni di carcere, dal quale esce nel 1992, attualmente impiegato all'ARCI, Paolo Rozzi, attivo nel PD e presidente della quarta circoscrizione di Reggio, Tonino Loris Paroli, brigatista, 16 anni di carcere non per fatti di sangue, attualmente pittore, Annibale Viappiani, che non aderì alle BR ed ha speso una vita nel sindacato della FIOM, Roberto Ognibene, brigatista con 30 anni di carcere alle spalle, rivolte carcerarie, e attualmente impiegato in una cooperativa sociale a Bologna (incredibile ma vero: sembra il più pacato di tutti), nel ristorante vicino a Reggio che vide un momento importante di quel "passaggio" verso la Lotta Armata, e si ritrovano a rimembrare quei momenti ma pure a discutere sulle visioni diverse che hanno tutt'oggi, sulla politica e sulla sinistra.
Ci sono, oltre a momenti "personali" di questi cinque protagonisti, anche vari spezzoni di interviste e vita vissuta, sempre nei dintorni di Reggio Emilia, di altri tre personaggi importanti: Adelmo Cervi, figlio di uno dei sette famosi Fratelli Cervi, fucilati dai fascisti lì vicino nel 1943, Peppino Catellani, ex partigiano e responsabile della vigilanza del PCI attorno al '69, e Corrado Corghi, vecchio democristiano antifascista, uscito dalla DC nel 1968 causa dissenso sulla linea politica adottata dal partito sulla guerra in Vietnam. Gli "intermezzi" sono "a cura" degli Offlaga Disco Pax, scelti non a caso. Sono di Reggio e nei loro testi mettono la generazione che ha oggi 30/40 anni, a confronto con quella di quegli anni. Si vedono loro tre che eseguono Robespierre, Piccola Pietroburgo e Onomastica, in un capannone, forse di un'officina abbandonata, o qualcosa del genere. Per i conoscitori della band, si vede anche piazza Lenin a Cavriago. Il resto della musica è di Rudy Gnutti, anche questa interessante, elettronica ma non invadente, rarefatta.
Liberamente tratto, come recita la locandina, dal libro Che cosa sono le BR, di Giovanni Fasanella, giornalista e scrittore (in collaborazione con lo stesso Alberto Franceschini) del quale Pannone si avvale fortemente sia in fase di sceneggiatura che di realizzazione (il regista ci tiene a sottolinearlo di persona, l'ho sentito dalla sua voce, visto che ha introdotto il film), il documentario è davvero interessante e godibile. Chiaramente, è uno spaccato su un fenomeno di sinistra visto da sinistra, altra puntualizzazione del regista, direi onesta, ma sia storicamente, sia sociologicamente che umanamente, il lavoro è importante per far luce su un fenomeno triste, difficile e cruciale, della nostra storia recente. Lo stile non ha nulla a che fare, per esempio e per citare un documentarista che va per la maggiore, con quello di Michael Moore, ma è molto "italiano", e molto completo: inquadra le persone, il contesto sociale e storico, e li mette a confronto in un luogo che è stato teatro di passaggi fondamentali della storia di questa Repubblica, non ultimo quello della "creazione" di uno dei gruppi più importanti e letali di terroristi. Per tentare di capire, per non ricadere negli stessi errori, mi pare un'opera che merita il massimo rispetto, e non, come disse il ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi, "un film che offende la memoria delle vittime del terrorismo" e via discorrendo (o farneticando, dipende un po' dai gusti).
Aspettiamo con ansia un'operazione del genere sul terrorismo di destra visto da destra.
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Grazie a Sabien per la precisazione sui fondatori
2 commenti:
ciao Ale,
intanto: grazie della segnalazione del film.
Mi duole contraddirti ma Moretti non è tra i fondatori delle BR, "i reali fondatori sono Franceschini, Curcio e Cagol" ("Doveva morire" F. Imposimato p. 169) Moretti inizialmente fa parte del "troncone" dell'Hyperion di Simioni, entro dopo nelle BR e ne diventa incontestabile capo quando Franceschini e Curcio finiscono in carcere e la Cagol viene uccisa.
Il libro di Imposimato è interessantissimo (se uno ha voglia di approfondire per l'ennesima volta il caso Moro).
Sabien
ciao cara, grazie della precisazione!
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