No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090525

massacro bolscevico


Katyn - di Andrzej Wajda 2009


Giudizio sintetico: da vedere


Nel 1939, la Polonia era in pratica divisa sotto due occupazioni: quella sovietica e quella nazista, in seguito all'accordo Molotov-Von Ribbentropp. Sia i russi che i tedeschi si dettero da fare per indebolire o addirittura cancellare la classe dirigente del paese: entrambe le "potenze" avevano già attivi i relativi campi di concentramento. Tra il 3 aprile e il 19 maggio 1940, si calcola che l'NKVD (Narodnyj Komissariat Vnutrennich Del, Commissariato del Popolo degli Affari Interni), assassinò in maniera sistematica e organizzata come una catena di montaggio, circa 22mila polacchi, seppellendo i corpi spesso in enormi fosse comuni; uno dei luoghi deputati fu la foresta di Katyn, vicina al campo di Kozielsk. Nel 1943, dopo l'invasione tedesca dell'Unione Sovietica, la Wehrmacht scoprì le prime fosse comuni. Il massacro fu prontamente usato soprattutto per la propaganda nazista anti-sovietica, e a quel punto i russi fecero altrettanto, continuando a negare il tutto fino al 1990. Ma i polacchi sapevano.

Protagonisti di questo film, che racconta la storia del massacro e degli anni seguenti, con l'elaborazione dolorosa del lutto e la ribellione alla cancellazione della verità da parte sovietica, oltre che al regime che si era instaurato dopo la Guerra, soprattutto delle donne, che pur sapendo che ormai i loro cari non sarebbero più tornati, non avevano mai avuto certezze. Anna, moglie del Capitano Andrzej, insieme alla suocera (che invece ebbe la certezza che il marito, il professor Jan, era morto in un capo di concentramento tedesco) e alla figlia Nika, Ròza, moglie di un Generale, insieme alla figlia Ewa, Agnieszka, che insieme alla sorella Irena ha perso il fratello Piotr, ma che al contrario di lei non si rassegna all'omertà.

L'unico uomo protagonista che sopravvive, Jerzy, torna probabilmente solo perchè si è arruolato nell'Armata del Popolo Polacco, esercito filo-sovietico, e fino ad un colloquio drammatico con Ròza, che si ribella durante la proiezione di un filmato di propaganda sovietica che rovescia la verità, non si rende conto di quello che sta facendo.


Il "maestro" Wajda, che ha perso il padre in quel massacro, si basa ovviamente sulla sua storia personale, su quella di moltissimi suoi connazionali, e sul libro Post Mortem di Andrzej Mularczyk, per raccontare una pagina agghiacciante degli accadimenti tristissimi che hanno costellato la Seconda Guerra Mondiale, e anche del regime sovietico. Lo fa con un film massiccio, dall'incedere lento ma incessante, la cui sceneggiatura (scritta anche da Wajda, insieme a Nowakowski e Pasikowski) è di ampissimo respiro, disegna molti caratteri protagonisti alla perfezione, e alla fine chiude il cerchio perfettamente, con una sequenza di scene che inchiodano lo spettatore e lo lasciano senza fiato.

Bellissima la fotografia, magistrale la tecnica di ripresa, ottime tutte le prove dell'ampio cast; menzione speciale per Danuta Stenka nei panni di Ròza.

Se a volte ci fermiamo a riflettere arrabbiati, sulla travagliata storia del nostro Paese, provate a mettervi nei panni dei polacchi dopo aver visto questo film.

Curiosa la storia della distribuzione italiana, praticamente inesistente. Nonostante il tentativo di alzare un polverone e di politicizzare il caso da parte (ovviamente) de Il Giornale (leggete qui), anche la Medusa Film non è stata interessata a distribuire il film, nonostante lo distribuirà in dvd. Dimostrazione pratica di due cose: la prima, che i soldi sono quelli che contano (e quindi erano previsti incassi minimi per questo film), la seconda, che se i distributori pensano questo, il pubblico italiano medio è decisamente poco interessato alla storia, oltre che alla politica. Le conclusioni, tiratele da soli.


Qui l'interessante ed esauriente scheda di Wikipedia dedicata al massacro di Katyn:

5 commenti:

Filo ha detto...

non sapevo di questa cosa.
spero nella saggia programmazione dell'Anteo e di poterlo quindi vedere quest'estate, quando proiettano tutti i film dell'anno appena trascorso.

jumbolo ha detto...

Nemmeno io. Sapevo dell'uscita di questo film senza sapere bene di cosa parlasse, e ricordo che è stato in programmazione per ben 2 giorni a Firenze in un cinema difficilmente raggiungibile per me, per cui mi son detto "aspettiamo che arrivi più vicino". Poi è sparito, ma come succede per altri film "di nicchia", che poi magari son delle cagate (vedi "Home"). Per caso, cercando notizie in merito, mi sono imbattuto nell'articolo de Il Giornale che è stato linkato anche sulla scheda di Wikipedia.
A quel punto, qui lo dico e qui lo nego, ho fatto come faccio spesso: l'ho cercato sul web e l'ho trovato in lingua originale con sottotitoli spagnoli (ovviamente con gli italiani non si trova, e i siti di sottotitoli non lo cagano), e ne ho trovato un paio di copie di ottima qualità.
Tra l'altro, l'originale è sottotitolato in polacco nelle scene (e sono parecchie) dove ci sono i russi e i tedeschi, che ovviamente parlano nelle loro lingue madri.

massi ha detto...

L'ho visto oggi, in polacco con sottotitoli in inglese (sottotitolate anche le scene in tedesco o russo).
poco da aggiungere alla recensione di Ale, se non che se non si sa bene che cosa sia il massacro di Katyn, fino alla seconda parte del film si rimane un po' dispersi nella trama che da per scontata una conoscenza storica del periodo narrato secondo me superiore a quella dell'italiano medio. Un paio di volte ho dovuto interrompere la visione per chiedere dei chiarimenti a Sylwia.
Agghiacciante dal primo minuto (bellissima la scena d'apertura, simbolica con i polacchi incastrati tra tedeschi alle spalle e russi davanti) fino alle ultime, interminabili sequenze. Un film imprescindibile.
Mi astengo dall'esprimere un qualsiasi commento politico, totalmente inutile alla luce di una verità storica che dimostra, che le grandi tirannie europee del '900, nazismo e comunismo, avevano interessi e medoti comuni. Ma soprattutto che le "potenze alleate" sempre mostrate dalla storia come portatrici di libertà, chiusero gli occhi davanti agli orrori di Katyn, per convenienza. Un film che fa riflettere moltissimo, e forse è anche per questo, che non trova una distribuzione in Italia.

jumbolo ha detto...

mi interesserebbe un commento di sylwia.ma magari ne parliamo quando ci vediamo

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny