Vogliamo i colonnelli - di Mario Monicelli (1973)
Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)
Giudizio vernacolare: un mischiamo la patria colla fava...
Italia, anni '70. Giuseppe Tritoni, toscano, eletto nella circoscrizione Pisa-Livorno-Quercianella, è un ex ufficiale dei Bersaglieri, eletto deputato per un partito di destra, che giudica le posizioni del suo partito troppo democratiche. Sempre più insofferente per questa situazione, comincia a lavorare per sovvertire l'ordine. Organizza maldestri attentati per imputarli all'estrema sinistra, finché si decide a mettere in piedi un vero e proprio colpo di Stato, con l'aiuto di alte gerarchie militari d'accordo con lui, sovvenzioni di industriali che mirano a beneficiarne dopo, e l'appoggio dei Colonnelli greci (all'epoca realmente al governo nel paese ellenico).
Il gruppo che Tritoni riesce a mettere in piedi, appare un po' come una sorta di armata Brancaleone: eppure, il colpo di Stato riesce. Come? Vi conviene guardare il film...
Film poco citato, nella sterminata produzione di Monicelli, ma ugualmente validissimo e sorprendentemente attuale (nonostante i riferimenti piuttosto palesi al tentato Golpe Borghese, e ad altri fatti, di natura sovversiva e no, immediatamente antecedenti al 1973), gode della sceneggiatura di Age e Scarpelli, insieme al Monicelli stesso, e della verve travolgente di un Ugo Tognazzi in grande spolvero, come spesso gli accadeva nei panni del toscano (il film è però antecedente ad Amici Miei). Nonostante le grasse, grassissime risate che si fanno, grazie anche ad un cast buffo ma che funziona, alla fine la chiosa della storia si rivela agghiacciante e quanto mai vicina alla realtà.
Da non mancare.
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