Super Santos - Mannarino (2011)
Tra Vinicio Capossela e Lando Fiorini, Alessandro Mannarino esce col suo secondo album dal titolo dedicato al mitico pallone arancione. Il disco è molto interessante, e nonostante la similitudini palesi sia per gli argomenti surreali, sia per alcune assonanze di timbrica e di canto con Capossela, a mio parere riesce a distaccarsi piuttosto bene, e a creare un suo marchio di fabbrica.
Musicalmente, siamo tra stornelli romani, ispirazioni sudamericane, echi zigani e genericamente world music, ma Mannarino amalgama il tutto molto bene, e riesce perfino a spiazzare l'ascoltatore: il pezzo migliore del disco, infatti, è una sorta di charleston dal tiro travolgente e dal testo spassoso. Il titolo è Marylou, ed è un pezzo semplicemente splendido.
Da buon romano, i testi sono a volte venati da un sottile (nemmeno troppo) anti-clericalismo, oltre ad essere visionari, contrassegnati da una poesia surreale e decadente, divertente e malinconica al tempo stesso.
Belli i suoni, molte le canzoni notevoli: la teatrale Maddalena, lo struggente duetto sul valzer Merlo Rosso (ottima la voce femminile, che risponde al nome di Claudia Angelucci), l'allegorica L'Onorevole, ma, come detto, in definitiva un bell'album, una voce italiana da seguire e supportare.
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