No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110426

attaccato con


S.C.O.T.C.H. - Daniele Silvestri (2011)

Settimo disco in studio per il cantautore romano, a mio giudizio fin troppo sottovalutato nel panorama italiano. Ancora una volta mi ritrovo a stupirmi, ascoltando le sue canzoni, per la raffinatezza degli arrangiamenti, levigati e di gran classe, e per i testi, mai banali e sempre, come dire, "sul pezzo".
Partiamo dai pezzi diciamo non originali. Io non mi sento italiano dell'immenso Gaber è il chiaro segno di un ormai irreprimibile sentimento di inadeguatezza, che del resto pervade l'intero disco, seppur condita dalla solita ironia della quale è più che capace. La chatta, parodia "attualizzata" de La gatta di Gino Paoli, alla quale lo stesso Paoli partecipa, è forse l'unico pezzo "leggero" del disco, anche se affronta un tema più che attuale.
Ma, dicevamo, tra i pezzi originali, ci sono delle vere e proprie perle. Che dire dell'iniziale Le navi, un minuto e quarantacinque secondi di emozione piano e voce, venata da una sana malinconia, seguita da una dolcissima Sornione, composta e cantata insieme a Niccolò Fabi, testo amaro che dà subito le coordinate dello stato d'animo che attraversa tutto il lavoro. Bella Acqua stagnante (a livello vocale la prova migliore del disco), divertente Fifty-fifty, interessante Monito(r), chiaramente dedicata al Presidente Napolitano.
Per dire delle altre collaborazioni, Precario il mondo (insieme a Raiz) è un po' la sua Goodbye Malinconia, nel senso che tratta la voglia di andarsene ("non ho più voglia di abitare lo stivaletto"), Questo paese (riflessione pure troppo esplicita già dal titolo) insieme a Stefano Bollani e al suo piano, la discreta Acqua che scorre insieme a Diego Mancino, e il pezzo "teatrale" de Lo scotch, una sorta di dub-reggae che vede insieme niente popo' di meno che Bunna, Peppe Servillo ed Andrea Camilleri, con quest'ultimo che, alla fine, fa venire letteralmente i brividi.
Ancora una volta, tanto di cappello a Silvestri.

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