No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110417

il villaggio


The Village - di M.Night Shymalan (2004)


Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)

Giudizio vernacolare: un è male


Villaggio tranquillo in una vallata, fine 1800; non esiste il denaro, si fa tutto in comune, le decisioni vengono prese dagli anziani. Le uniche regole, oltre al rispetto reciproco, sono non inoltrarsi nel bosco che circonda la vallata e sotterrare ogni cosa sia colorata di rosso, il colore considerato del male. Nel bosco ci sono le creature innominabili, il patto è: ognuno stia nel proprio territorio.

Una situazione grave porta alla necessità di far attraversare il bosco a qualcuno, per arrivare alla città: molte cose si riveleranno diverse da come apparivano.


Oggigiorno bisogna stare accorti ad usare la parola genio; non saprei però come definire altrimenti questo film se non geniale. Shymalan riesce a spiazzare lo spettatore, anche se troverete un sacco di gente che vi dirà il contrario, facendovi immedesimare in qualcuno della piccola comunità, umanizzandola con gli svantaggiati, gli esuberanti, gli ombrosi, i saggi, i casinisti, i furbetti, creando situazioni anche insulse o sciocche, costringendovi a dare un senso, a scovare quale sia la metafora giusta, addirittura a chiedervi se non stia finalmente compiendo un enorme passo falso.

Gioca a scatole cinesi con voi, rivelando troppo presto i colpi di scena, costringendovi ad immaginarne un altro. Eppure è tutto così semplice...ma perchè non ci ho pensato prima?Arrivano i titoli di coda, e vi rendete conto che è riuscito ad inquietarvi, ad avvolgervi con grazia, anche con un po' di preoccupazione, ma sempre senza urlare. Parlando come la guardia che lui interpreta, che si vede in faccia solo mediante un riflesso.

Poi la metafora si fa più chiara: faremo davvero questa fine?

Cast importante, William Hurt che finalmente dopo decenni azzecca un film, ma menzione speciale per Adrien Brody che fa lo scemo del villaggio in maniera davvero convincente.

1 commento:

Filo ha detto...

Io l'avevo presa anche come una metafora alle reazioni "post 11 settembre". Cioè: che senso ha richiuderci su noi stessi? Che senso ha cercare di preservarci? anche se le intenzioni sono le migliori, chiudersi in casa non ha senso.

Mi ricordo anche una gran bella fotografia e una buona interpretazione di Bryce Dallas Howard.