No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20071023

io e i Metallica - capitolo 6




Sono passati 20 anni, adesso che ci penso, e i ricordi che mi rimangono di quel concerto sono vaghi. Alcuni spezzoni però sono tutt'ora chiari. Il viaggio, prima di tutto. L'andata molto più del ritorno. L'arrivo a Firenze della nostra truppa così eterogenea, il nostro girovagare nei locali intorno alla stazione e il pranzo, con qualcuno che si era portato dietro panini alla frittata di cipolla. Il viaggio in bus verso Milano e soprattutto le facce dei partecipanti. Un intero pulmann di metallari toscani. Alcuni li ho rivisti tante volte, ai concerti, in giro. Il ricordo più agghiacciante e nitido è quello di un tipo biondo con i capelli alla Bruce Dickinson che aveva sul retro del chiodo una scritta rossa che recitava thrash till death; lo rividi fuori dal Macchia Nera, il mitico Centro Sociale Autogestito di Pisa, che faceva l'elemosina per farsi un buco. Altri pontederesi, uno in particolar modo, soprannominato Satana, che suonava in una band, conosciutissimo perfino dalle mie cugine di Pontedera e da altri "dell'ambiente". La "guida", uno speaker di Controradio che rivedo ogni volta che vado ad un concerto all'auditorium Flog a Firenze, sempre uguale, sempre devastato. Memorabile un botta e risposta con lui protagonista. Dopo l'intera discografia dei Metallica sparata a tutto volume sul bus, e un paio di dischi dei Manowar, il tipo prende il microfono del bus e domanda: "scusate, c'è nessuno che ha qualcosa di Ronnie James Dio?". Dal fondo si sente uno che urla: "Eh, un siamo mi'a a sanremo!". Tanto per darvi un'idea. La neve nell'immensa distesa padana. L'autista che sbaglia palazzetto e dietro un'orda di metallari urlanti che lo vogliono mangiare. La corsa verso il PalaTrussardi tra mucchi di neve, l'emozione di entrare in un luogo così nuovo per noi, i Metal Church che già stavano per finire il loro set, il posizionamento mio sulle tribune per godere dell'intero spettacolo, il concerto e la gente osannante, un'abitudine che non ho perso ancora oggi. I "nastri", dei quali vi ho parlato, che suonavano i Black Sabbath. La tensione e le urla dei presenti. I 4 che si fiondano sul palco semplice e spoglio che iniziano a macinare il loro repertorio, ovviamente con un occhio di riguardo al nuovo Master of Puppets. Il telo sullo sfondo con la copertina con le croci. Il volume esagerato e i capelli di Hetfield, la sua grinta mentre fomenta letteralmente la folla, completamente nelle sue mani. Le canzoni eseguite al doppio della velocità, l'incedere torrenziale di questa valanga di note rabbiose. Master of Puppets, The Four Horsemen, Creeping Death, Am I Evil, l'emozione di ascoltare Fade To Black (la stessa che mi avvince ancora oggi), gli sguardi increduli degli spettatori, quelli d'intesa tra me e i miei compagni d'avventura, quasi increduli di assistere ad uno spettacolo così furioso e al tempo stesso, così intenso, consci di essere testimoni di una sorta di spartiacque, di constatare che c'era qualcosa prima dei Metallica e poi qualcosa dopo, i due bis e lo sguardo quasi preoccupato all'orologio, il rendersi conto che questa cosa stava per finire. Loro che salutano, le luci che si accendono, la gente che non sa cosa fare, che ne vuole ancora, e come per magia, i 4 che tornano sul palco mentre pare di cogliere qualche roadie che si stava già avviando a smontare qualcosa, e Blitzkrieg che parte, veloce e fragorosa, loro incuranti del fatto che si stava scrivendo una pagina inconsueta della storia musicale, le luci completamente accese, il pubblico che dopo due ore non ne aveva abbastanza, e loro che suonavano ancora. Un momento indelebile.


L'uscita, il freddo, la ricerca di qualcosa per ricordare, due poster, ancora il bus, il sonno a sprazzi, i commenti increduli, e poi di nuovo la stazione di Firenze, il treno, il paesello, i genitori con le facce stropicciate che ti guardano e non capiscono perchè sorridi.


Sorrido perchè li ho visti e hanno suonato anche per me.


to be continued

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Ora che l'ho letta mi è tornato in mente che la parte del concerto a Milano me l'avevi già raccontata (una sera all'addiaccio fuori della flog)...in particolare l'autista che sbaLLia palazzetto...applausi!!

Anonimo ha detto...

questo è il capitolo che mi è piaciuto di più (ma senza gli altri non sarebbe stato quello che è!).

sarà che queste serate sono proprio rare. di tanti concerti visti, pochissimi mi sono venuti in mente leggendo qua. probabilmente capita ogni vent'anni. capitava, forse.

i Pantera del '91? forze.
i sepu del '92? ari forze quasi ci siamo.
non aquel livello.

mi chiedevo se Ale fosse presente al concerto degli salyer di R. I. B. aperto dagli extrema con Perotti che grida "grazie di essere venuti".
e si prende una salva di vaffanculo sentitissimi.

un amico lo racconta sempre.
uno che ha le scarpe dei motorhead : )

grande ale. sai che mi accarezzi il cuore con questi post.
Mau

jumbolo ha detto...

presente si
dovevano esserci i malice poi alla fine ci furono gli extrema
ma io mi ricordo che fu dura ma non furono cosi sgraditi
se ci fossero stati i malice sarebbe stato molto peggio!!!

drunkside ha detto...

è stato già detto che i Metallica fanno cagare?
Non infangate le sane tradizioni!

Anonimo ha detto...

sì sì mi racconta solo di quella frase! haha...
Perotti... 0.o
enorme e sbronzo.

io volevo dire che i 'tallica fanno schifo al cazzo ma anche
Aigat same tu seiiii
ai chill iu bebi tudei
nodimedemachtumi
fasfareisforeeeeeeeeeeee
papaa!

godo
mau

Anonimo ha detto...

masta!masta!
masteopappet is pullin io tttteee
tuistin io maid end smescing io fachin drimssss.....

masta!masta!

laif it sims will feid euei
uisfin fate evridei
ba ba bam!

godo
Mau

jumbolo ha detto...

obey your masta

monty ha detto...

presente ai Pantera

Anonimo ha detto...

tutto torna. quella sera poi salì il piccolo grande Dio. coi Sabbath.
He He.
fo hu de be toooo
ta ma cis on!!!!!
fo hu de be tooooo!!!

e allora

ol tughede ran for cova!!!!
caboi fom heeeeeee!!!!
Mau