L'onda - di Dennis Gansel 2009
Giudizio sintetico: da vedere
Germania odierna, località imprecisata, realtà semi-urbana, con molto verde e alcuni laghi nelle vicinanze. Una scuola media superiore bella, moderna, accogliente, funzionale. Alcuni professori noiosi, altri no. Uno in particolare, Rainer Wenger, ex anarchico, amante della musica punk rock, alternativo quanto basta seppur integrato, vive su un barcone finto-povero, elegantissimo, la sua compagna insegna nella stessa scuola, è incinta, sono felici e moderni. Lui rimane simpatico agli studenti, che lo chiamano per nome e gli danno del tu senza però mancargli di rispetto. Allena pure la squadra di pallanuoto della scuola.
La settimana a tema è in arrivo, e Rainer vuole a tutti i costi guidare il corso sull'anarchia: è preparato! Ma il più anziano professor Wieland lo batte sul tempo. Rainer gli propone uno scambio, ma Wieland non ci pensa nemmeno. A Rainer rimane, a malincuore, il corso di Autocrazia.
Facendo buon viso a cattivo gioco, comincia il corso. Gli studenti sono piuttosto demotivati, e scelgono il corso soprattutto perchè c'è Rainer che insegna. Anche Rainer comincia controvoglia, ma dopo pochi minuti, scatta una molla dentro di lui, come una sfida bonaria verso i suoi alunni, proprio in seguito alla discussione che si svolge di primo acchito: uno degli studenti afferma tranquillamente che in Germania un'altra dittatura non sarebbe più possibile, dopo il Terzo Reich. Una strana idea comincia a frullare nella testa, per niente pigra, del professor Wenger...
Sarà anche didascalico, come si è affannata a sostenere la critica cinematografica professionale, ma questo L'onda è l'ennesimo film tedesco che spacca. Senza eccedere in chiassose esplosioni come La sposa turca, senza l'avvolgente grigiore umano privo di scampo de Le vite degli altri, senza la divertentissima ma intelligente ironia di Goodbye Lenin! (e potrei continuare così per un po', visto che quella tedesca pare essere una delle cinematografie più attive e interessanti degli ultimi anni, senza clamore ma con ottimi risultati), L'onda conquista pur prendendo spunto da un libro del 1981 di Morton Rhue - pseudonimo di Todd Strasser - The Wave, a sua volta ispirato dall'esperimento del 1967 del professor Ron Jones a Palo Alto (California), che, facciamola ancora più complicata, ispirò pure l'esperimento carcerario di Stanford, condotto nel 1971 dal professor Philip Zimbardo, che dette spunto ad altri due film, l'italiano La gabbia di Carlo Tuzii del 1977 e The Experiment di Oliver Hirschbiegel del 2001, e quindi non essendo un'idea originale, ma si sviluppa si, superficialmente come una specie di teen-movie alla tedesca, e invece si rivela un vero e proprio pugno nello stomaco, e un serio avvertimento al ventre molle della società moderna.
Il ritmo non è adrenalinico ma incessante, gli attori, anche quelli più giovani, molto convincenti (una menzione particolare la merita il protagonista assoluto, Jurgen Vogel nei panni di Rainer Wenger, filmografia corposa, visto tra l'altro in Rosenstrasse della Von Trotta, ma anche in Goodbye Lenin! - guarda caso - e ne Il senso di Smilla per la neve in piccole parti; brava e carina Jennifer Ulrich - Karo -, vista in una piccola parte ne Le particelle elementari), la regia attenta, diligente, mai sopra le righe ma neppure ingessata.
Finale agghiacciante, girato con la giusta enfasi.
Una bella sorpresa. Una riflessione amara. Un monito da tenere in attenta considerazione.
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