The World Is Big And Salvation Lurks Around The Corner - di Stephan Komandarev 2008
Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)
Giudizio vernacolare: da lucci'oni
Aleksander Georgiev detto Sashko o anche Sasha, nasce a Karlovo, una piccola cittadina della Bulgaria, nel 1976, da Yana e Vasil. Abitano tutti con i nonni, Baba Sladka e Bai Dan. Quest'ultimo è un ex campione di ciclismo, appassionato di backgammon, gioco che adora. Passa il tempo con gli amici in un bar del paese, ed applica la filosofia del backgammon alla vita. Bai Dan è quel che si dice un personaggio. La Bulgaria fa parte del blocco sovietico, e in seguito alle "intemperanze" del nonno, da sempre reticente verso l'autorità, i genitori si vedono costretti ad un "viaggio della speranza" verso la Germania dell'Ovest, portandosi dietro ovviamente Sasha, passando la cortina di ferro dal confine tra la Jugoslavia e l'Italia, e fermandosi obbligatoriamente per un periodo dal campo profughi di Trieste.
Nel 2006, Sasha insieme ai genitori rimane vittima di un incidente d'auto in Germania: i due genitori muoiono, e lui perde completamente la memoria. Lo raggiunge Bai Dan, non riconosciuto e addirittura rifiutato all'inizio. Il nonno si rende conto che il nipote non sa ancora che i genitori sono entrambi morti, e che non sapendo più niente di se stesso ha bisogno di ricostruire la sua vita. Un poco alla volta, mediante un viaggio in tandem alla volta del paese natale, Bai Dan, seguendo le regole del backgammon, riporterà alla luce il vero Aleksander Georgiev, fecendogli ripercorrere esattamente al contrario il viaggio di oltre venti anni prima.
Un film che si intitola Il mondo è grande e la salvezza si cela dietro l'angolo (questa la traduzione del titolo internazionale in inglese, quello originale bulgaro è leggermente diverso - Il mondo è grande e la salvezza si aggira per tutti i lati -), o si ama o si odia. Io, come l'amico che me l'ha segnalato, l'ho molto amato.
E' bene dire che il film è molto prevedibile: succede sempre esattamente quello che ti aspetti. Più o meno. La storia è ben congegnata, ad orologeria direi, e i personaggi, che poi alla fine sono due, ma soprattutto uno, Bai Dan, recitato alla perfezione da uno splendido Miki Manojlovic (visto in moltissimi film, dai primi di Kusturica, Papà...è in viaggio d'affari e Underground, fino a Irina Palm, lo splendido La polveriera e molti molti altri), superlativi. Non che alcuni caratteri non protagonisti non siano azzeccati: anzi.
C'è da dire anche che quando si ha occasione di vedere film come questi, da italiani, ci si domanda perchè gli altri, chiunque altro, siano capaci di raccontare il loro passato con tocco lieve ma fermo, e al tempo stesso guardare avanti con occhi pieni di speranza: la salvezza del titolo, forse. Chissà se è per questo che, molto probabilmente, non lo vedremo mai nelle nostre sale.
Insomma, un film semplice, ma non stupido (il "viaggio della speranza" al contrario, l'allegoria col backgammon), ben recitato e ben girato, e molto, molto bello, commovente, pieno di ottimismo di quello sano, intenso.
Inutile tentare oltre di descrivere l'emozione: guardatelo.
Siccome non uscirà in Italia, ve lo dico: si trova in rete, versione originale (bulgaro, tedesco, italiano, sloveno, inglese), e si trovano i sottotitoli inglesi. Buona visione, e preparate i fazzoletti.
Nessun commento:
Posta un commento