No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100405

altre cartoline dall'Islanda


Mùm + Mugison, 12/05/2004, Firenze, Stazione Leopolda


Una serata di maggio che sembra ottobre è forse quella ideale per un concerto dei Mùm; il bello spazio della Stazione leopolda di Firenze, tra un evento teatrale, una mostra e un'installazione, è senz'altro quanto di più avanguardistico ci sia in zona, e quindi adatto, all'esibizione.

Poco dopo le 22,30 arriva Mugison, amico dei Mùm, anche lui islandese, che con laptop e chitarra prova a scaldare la platea con un miscuglio di elettronica, campionamenti, rock'n'roll, ballate. In 40 minuti non si riesce a capire dove va a parare, nonostante il ragazzo sia simpatico e riesca ad accattivarsi le simpatie dei presenti. Quasi in chiusura, un pezzo minimale dove sfodera un'interpretazione alla Tom Waits, è l'apice della prestazione.


Il "cambio" con gli headliner è "dolce" : tutti insieme eseguono l'ultimo pezzo del set di Mugison, e dopo un abbassamento delle luci si entra nel mondo dei Mùm.

Sul palco sono in sei, e, a parte il batterista, gli altri "giocano" e passano da strumenti classici (tromba, violino, chitarra, fisarmonica e basso) a cose elettroniche (campionatori, tastiere, uno strano strumento con un tubicino da mettere in bocca, niente a che vedere col vocoder).

Nella prima parte di uno show che durerà circa un'ora e venti, prevalgono le atmosfere folk (fisarmonica in primo piano), ma il lirismo e l'epicità dei Sigur Ros sono abbastanza lontane; nella seconda invece, la batteria e i pezzi ritmati si fanno sentire un po' di più, il che sinceramente non guasta. E' difficile da spiegare, ma quando decidi di fare musica così "rarefatta", o hai un appeal forte, oppure rischi seriamente di risultare soporifero.

I Mùm spesso rischiano questo, aiutati anche dal cantanto di Kristìn che sussurra sempre, in maniera anche sensuale, ma non abbastanza incisiva. Però hanno il fascino tutto particolare dall'avanguardia trendy; lo si nota dalla varietà della "fauna", tra le oltre 500 presenze, dove trovi i giovani che sembrano usciti dagli spot per prodotti per capelli, insieme ad ultratrentenni interessati a sapere dove sta andando la musica. Tutto questo però gli si ritorce contro, perchè nonostante le prime file attente e preparate, pronte a tributargli applausi ad ogni pezzo, ci sono un sacco di capannelli con persone che si fanno allegramente gli affari loro.

Totale? Tanto di cappello alla strada scelta dai Mùm, ma manca ancora un po' di mordente, soprattutto live.

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