Una notte da leoni - di Todd Phillips 2009
Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Giudizio vernacolare: popo' di botta ti cianno vesti vi dé
Doug sta per sposare Sid. Gli amici Phil e Stu, quanto di più diverso ci sia sulla faccia della terra, nonostante entrambi "tengano" famiglia, decidono di passare un fine settimana a Las Vegas, come addio al celibato (un bachelor party), insieme a Doug. Al terzetto si aggrega Alan, il fratello di Sid, un tipo inconcludente e piuttosto sciroccato. Arrivati nel lussuoso albergo che hanno prenotato, dopo qualche iniziale problema per la prenotazione delle camere, si recano sul tetto dello stesso albergo per un brindisi d'inizio della festa. Si risvegliano il mattino seguente in condizioni disastrose, senza nessun ricordo di quanto è accaduto, con una tigre nel bagno della suite e con un neonato in un'altra stanza. Lentamente, tentano di ricostruire l'accaduto, soprattutto perchè Doug non si trova, e l'orario del matrimonio si avvicina.
Commedia americana con qualche trovata fuori dagli schemi, questo The Hangover (in originale; la traduzione letterale è qualcosa che si avvicina a "postumi della sbornia"), per la regia di Phillips, già autore di capolavori quali Starsky & Hutch e Road Trip (per chi non lo capisse, sono ironico). Certo, qui almeno ci sono segnali di miglioramento, ma vi sia chiaro che siamo dalle parti della commedia demenzial-sboccata all'americana, quindi un po' l'equivalente dei nostri Natale a.
Nonostante tutto, l'idea di Una notte da leoni è buona: è una specie di Memento virato in commedia, così come avrete già capito dall'accenno di trama, con, in definitiva, "l'aggravante" del fatto che durante lo svolgimento della seconda parte non è che si sveli più di tanto che cosa veramente è accaduto nella notte da leoni: per quello ci sono i titoli di coda, con una (altra) trovata simpatica (che in effetti, devo registrare che ha fatto ridere tutti quelli che hanno visto il film, escluso me, ma ormai avrete capito che non faccio testo).
Probabilmente, c'è da dire che quello che non funziona moltissimo in questa commedia sono gli attori: nessuno veramente capace di lasciare il segno o di impressionare, il migliore alla fine risulta Zach Galifianakis, già visto, tra le altre cose, in Bored To Death. Sul versante femminile, come sempre bravissima e bellissima Heather Graham.
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