No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100404

distretto di polizia (francese)


36 Quai des Orfèvres – di Olivier Marchal 2005


Giudizio sintetico: si può perdere (2/5)

Giudizio vernacolare: tu vo' fa' l'ameri'ano....ma un ce la fai!

Ispirato ad un fatto realmente accaduto nel 1985 (alla sceneggiatura ha collaborato anche il poliziotto al quale è dedicato), e diretto da un ex poliziotto, il titolo si riferisce all’indirizzo del dipartimento di polizia parigino, per il quale lavorano i due protagonisti Vrinks (Auteuil) e Klein (Depardieu), ex amici e protagonisti di un dualismo completo, vita (uno ha sposato la ex dell’altro) e lavoro (capi di due squadre speciali, vengono messi in competizione dal loro capo per la sua "successione"; chi prenderà la banda che sta rapinando i furgoni portavalori, mietendo vittime e totalizzando un bottino impressionante, salirà di grado); uno dei due, preso dall’arrivismo, commetterà uno sbaglio che porterà alla morte di un poliziotto amato da tutti i colleghi, e poi farà incarcerare l’altro per un suo passo falso, compiuto solo per risolvere il caso.

Poliziesco atipico, per un pubblico abituato ai prodotti USA, il film ha un buon ritmo nonostante la seconda parte sia poco "poliziesca" e molto introspettiva, tutta incentrata sul dualismo descritto poco sopra. Nonostante gli sforzi, e i dialoghi piuttosto truci e aderenti alla realtà, il film non è granché, la Golino la preferiamo in altre occasioni, Auteuil non è adatto anche se la sua bravura non è messa in discussione, mentre Depardieu è perfetto nella parte dello stronzo.
Tutto sommato mi sento di sconsigliare il film.

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