No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100426

just want you around


Lauryn Hill, 14/7/2005, Lucca, Summer Festival, Piazza Napoleone

Lauryn Hill, Lauretta Collina, Collina, arbitro di Viareggio, Viareggio provincia di Lucca, Lucca, piazza Napoleone. Abbinamenti mentali per passare il tempo. Il tempo che, da brava star capricciosa, Lauryn ci fa aspettare, in ritardo di un’ora sull’orario previsto del concerto.
La cosa, associata con le dicerie e le leggende che si raccontano su di lei, rende il tutto preoccupante. Donna forte ma lunatica, volubile ma potenzialmente artista immensa.
Quattro anni fa a Pisa, stupì tutti con un concerto acustico e minimale, preludio del suo secondo disco solista, quell’MTV Unplugged 2.0 controverso, sembrato quasi un braccio di ferro (vinto da Lauryn) con la casa discografica, costretta a pubblicare un doppio live pieno zeppo di inediti, ma soprattutto pieno di errori e chiacchere, chiacchere dove la signora Marley si mette a nudo, racconta le ragioni del suo cambiamento, e addirittura piange durante un pezzo. Bello, per carità, ma per quanto ti possa piacere, nove tracce (tra ‘’interludes’’, intro e outro) che non sono canzoni possono anche risultare ridondanti.
Adesso, nessun disco in uscita, eccola qui: 13 (almeno, questi sono quelli che sono riuscito a contare) musicisti e 3 coriste, un suono anche troppo pieno, un palco grondante persone. Alle 22,30 salgono tutti sul palco, mentre lei, che da lontano sembra fare un gesto dove pare dire che lei non salirà su quello scivolo di legno, passa da un altro accesso. Però adesso c’è, è lì, non potrà andarsene facilmente: c’è una piazza intera (oddio, non che fosse stipata sia chiaro) che smania per ‘’abbracciarla’’. Pettinatura afro, gonna lunga, giubbino beige. A vederla da vicino, e dagli schermi che la riprendono spesso in primissimo piano, è bella di una bellezza quasi innaturale. Sembra una barbie nera. Nonostante l’altezza (scarsa) cammina a testa alta, spavalda. E attacca Doo Woop (That Thing), carica e groovy. Il suono, come già detto, è pieno e, in qualche momento, sovrasta la voce; forse è anche voluto. Per i primi tre pezzi c’è qualche piccolissima sbavatura, la voce evidentemente non è ancora calda. Durante l’apertura si riconosce un inserto di 1Thing, la hit pop-soul del momento, di Amerie, poi si passa subito ad un pezzo nuovo, suonato anche da Lauryn con la chitarra acustica; sa di flamenco in salsa funky, e ci piace. Poi è la volta di Lost Ones, e nell’inserto ci pare di riconoscere In Da Club di 50cent.
Ma è su The Miseducation Of Lauryn Hill che la voce carbura finalmente in pieno, e il risultato non può che essere una splendida versione di una canzone già bella di per sé. Segue Just Want You Around dal live citato poc’anzi, molto funky, che parte con uno ‘’scat’’ di Lauryn. A proposito di Marley, ecco To Zion con dentro Iron, Lion, Zion dello zio Bob. Fa caldissimo.
Si vira in chiave soul (un passo più in là dell’ormai comune r’n’b), ed ecco The Sweetest Thing, la ghost track di ‘’Miseducation’’, ancora più calda. Si torna hip-hop con Final Hour; Lauryn guida la band con piglio autoritario, detta i tempi, lancia occhiate di fuoco. Si muove hip-hop, non certo con eleganza. Ma questo è il suo stile, prendere o lasciare. La piazza balla, e chi non è nelle prime file balla in piedi sulle poltroncine.
Un attimo di respiro, imbraccia la chitarra di nuovo, ed è un altro inedito: Sacred Love (sembra si chiami così), intensa, passionale col cuore in mano. Sembra di risentire i momenti toccanti del live di MTV, solo che qui c’è lei, ed è davanti ai nostri occhi. Che voce ha questa donna. Un potenziale immenso, mi ripeto.
Arriva il momento Fugees: Ready Or Not, bella versione, corposa, How Many Mics e Fu-gee-la. Tutti che si muovono.
E’ ancora la volta di un momento acustico. La bella ex-Fugees imbraccia l’acustica, ferma i battimani del pubblico in delirio, chiede silenzio. Ben Harper, IMPARA!!
E’ Just Like Water, splendida, sincopata, un crescendo quando entra la band, un finale quasi gospel. Segue Damnable Heresies, altro inedito rap, Ex-Factor che, riarrangiata nelle parti vocali e con inserimenti reggae è da urlo.
Il pubblico, ormai conquistato, si beve in fretta lo ex smash-hit Killing Me Softly, che invece è debole, levigato, troppo pop: la cosa peggiore della serata.
Everything Is Everything fa tornare alta la qualità dell’aria, e conclude la serata, se va male (e con Lauryn Hill, si sa, ci sono buone probabilità). Invece, forse un miracolo, nonostante sia mezzanotte e ci siano regole piuttosto rigide, il pubblico si sgola e l’ugola d’oro si muove a compassione. Torna per una versione tiratissima e funk di Freedom Time.

Rilassati Lauryn, prendila con calma, fai come vuoi: ma dacci un altro disco. Si ha la sensazione che questa donna possa mischiare funky, r’n’b, soul, folk, hip-hop senza rivali, si ha la certezza che la sua voce sia qualcosa di decisamente superiore. Per questo abbiamo bisogno che trovi la serenità per dedicarsi ancora a sfornare musica.
Ti aspettiamo presto Lauryn, non farci stare in ansia come stasera.

=======================

Nessun commento: