Kings of Convenience, 16/07/2004, Roma, Villa Ada
Il duo acustico norvegese in piena estate, nella splendida cornice di Villa Ada: niente di peggio. Dopo un’introduzione da parte di uno dello staff, che annuncia la chiusura dei bar ai lati della platea all’inizio del concerto, per esplicita richiesta del gruppo, e una preghiera di massimo silenzio, arrivano i Kings sul palco spoglio, poco dopo le 22,30, e attaccano, ma escluso i presenti nei 20 metri dal palco, quasi nessuno se ne accorge.
Suonano e cantano ad un volume bassissimo, e nonostante la buona volontà di tanti, il grande afflusso di gente e l’ampiezza del posto “disperde” musica, parole e battute. Ed è un peccato, perché soprattutto Erlend, l’occhialuto, dimostra una spigliatezza discreta, a dispetto della sostanziale riservatezza e del low profile dei due, e si prodiga in battute, ringraziamenti, addirittura fa riferimento al prossimo concerto di Simon & Garfunkel a Roma, prendendo a pretesto il fatto che molti li citino fra le loro influenze, mentre lui sostiene, riferendosi ad un’artista anch’essa in tour in Italia, che li abbia influenzati molto di più Suzanne Vega del duo statunitense.
Musicalmente, i brani del nuovo “Riot On An Empty Street” uguali al disco, ovviamente più scarni (soprattutto quelli dove sul disco appaiono gli strumenti, “I’d Rather Dance With You” su tutti), e qualche tentativo, riuscito, di riarrangiare quelli di “Quiet Is The New Loud” (interessante la versione di “I Don’t Know What I Can Save From You”).
Un pezzo di Erlend da solo, un bis di due pezzi e poco prima di mezzanotte è tutto finito, i chiacchiericci possono tornare a farla da padrone.
Location sbagliata, da rivedere al chiuso e, possibilmente, in un posto molto piccolo.
1 commento:
Damiano:
so andati al risparmio...
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