No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100503

sollevazione


April Uprising - The John Butler Trio (2010)

Sa di Ben Harper (quello buono, quello vecchio), di Jack Johnson, e pure di Pearl Jam. Da subito, dall'opener Revolution. Il quarto disco della band, escludiamo l'esordio del californiano naturalizzato australiano, è surf-southern-grunge-rock piacevole, senza pretese di profondità, pop poco poco, ma quanto basta per arrivare a molti. Certo, se diamo un'occhiata al passato, c'erano velleità più di culto, ma questo è.
E, intendiamoci, non è sicuramente da buttare.
Canzoni ritmate, allegre, solari, ma pure qualche semi-ballata da panoramica ripresi di spalle mentre si guarda il mare [I'd Do Anything (Soldier's Lament), Fool For You, Mystery Man].
Tecnicamente piuttosto bravi, il trio si fa apprezzare anche per i pezzi movimentati: Close To You, One Way Road, C'mon Now.

3 commenti:

drunkside ha detto...

non sono d'accordo, io boccio senza riserva alcuna.

jumbolo ha detto...

bene

dria ha detto...

Sono parziale, visto che a me John Butler piace di molto.
Però devo dire che obiettivamente il disco suona un po' slegato.
Come hai detto tu ci sono pezzi con un buon tiro (a cui aggiungerei "Don't wanna see your face"), sopra a tutti "Close to you" il cui giro di basso mi è entrato in circolo da una settimana; però ci sono diverse cadute di tensione.
Devo ammetterlo: dopo pezzi come "Ocean" (sul "Live at St. Gallen" CD1) o "Zebra" (su "Sunrise over sea") speravo che il futuro virasse un po' più sull'acustico, ma questo resta comunque un disco che ascolto volentieri.