No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100225

midollo


Medúlla - Bjork


Bjork è avanti. Dopo giorni di riflessione, mi era venuta voglia di “liquidare” così la recensione. Non credo avrei fatto un torto a Medúlla. C’è poco da girarci intorno; l’islandesina fa ciò che le aggrada, e ciò che le aggrada riesce a stupirci ogni volta; è rimasta probabilmente l’unica artista musicale che cambia davvero ad ogni lavoro, e non solo fa grandi dischi, ma traccia anche la strada.
In questo Medúlla lavora per sottrazione, come si usa dire, scarnificando la forma canzone fino al suo osso (o al suo midollo, appunto): la voce. Un minimo di programming, cori, human beats e la sua inconfondibile voce. Ecco fatto: la musica classica del ventunesimo secolo.
Inquietante “Where Is The Line”, celestiale “Vokuró”, irresistibile “Triumph Of A Heart”; bellissimo il resto.
Collaborazioni ad altissimo livello (Mike Patton, Rahzel, Matmos, Robert Wyatt, Tagaq, Dokka, Icelandic Choir, London Choir).
Imprescindibile.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

vedo che, quando fa comodo, Robert Wyatt lo citi pure te eh
; )
Mau

jumbolo ha detto...

dice è famoso

Anonimo ha detto...

Mi hai convinta...:-)

Anonimo ha detto...

Damiano:
Ma Icelandic Choir e London Choir sono fratelli???

jumbolo ha detto...

sei forte damiano!

Filo ha detto...

Talmente bello da essere - a tratti - inascoltabile.
Leilì la adoro.