No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100222

rosarno 7

Di chi è la colpa

Michael Braun, Die Tageszeitung, Germania

Secondo il ministro dell’interno italiano Roberto Maroni, la situazione è chiara: a preparare il terreno della rivolta di Rosarno sono stati gli anni di “lassismo” nella gestione dell’immigrazione
illegale. Affermazioni del genere servono solo a nascondere il fatto che nei campi della Calabria ci
sono migliaia di africani – molti con un regolare permesso di soggiorno – costretti a vivere in condizioni di semischiavitù, a lavorare in cambio di salari da fame e a subire le aggressioni razziste dei giovani del luogo. L’italia potrà anche peccare di lassismo, ma lo fa soprattutto con chi desidera avere a disposizione una manodopera a costo zero, formata da immigrati disposti a lasciarsi sfruttare. A un certo punto gli africani di Rosarno non sono più stati al gioco. Come ha fatto notare lo scrittore Roberto Saviano, negli ultimi anni solo gli africani hanno avuto il coraggio
di ribellarsi apertamente nelle roccaforti mafiose in Campania e in Calabria. Nel 2008 a Castel
Volturno la loro comunità ha reagito con forza all’uccisione di sei africani da parte della camorra. Ora fa lo stesso a Rosarno, un baluardo della ’ndrangheta. La protesta, per quanto giustificata, ha innescato violenze incontrollate e, in fin dei conti, inutili. Gli abitanti di Rosarno invece hanno
scatenato un vero e proprio pogrom, mirato ed efficace, contro gli africani. E la polizia? Gli agenti
hanno fatto da scudo agli immigrati, evitando che gli scontri finissero nel sangue. Poi, però, hanno organizzato il loro trasferimento. È vero: a Rosarno è stata tutta colpa del lassismo. Non nei confronti degli immigrati, ma delle ronde improvvisate.
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Da Internazionale 829

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