Be Cool – di F. Gary Gray 2005
Giudizio sintetico: da evitare (1/5)
Giudizio vernacolare: popo' di caata
Chili Palmer è stanco del cinema, vorrebbe tornare al suo vecchio lavoro: lo strozzino. Del resto, è quello che gli riesce meglio. Subito dopo aver assistito all’omicidio del suo amico discografico Tommy Athens, rimane folgorato da una giovane cantante di colore, Linda Moon; a quel punto, una folgorazione: si darà alla musica. Contatta Edie, la vedova di Tommy, e trova la maniera di lanciare Linda; il contratto che la legava al manager Nick Carr e al suo scagnozzo Raji, gli creerà qualche difficoltà; ma si sa, a quelle lui è abituato.
Quasi tutti sapranno che questo Be Cool è il seguito di Get Shorty; Get Shorty era un gioiellino di satira gangsta, leggero leggero ma godibilissimo e soprattutto molto molto divertente. Questo Be Cool invece, è un film davvero scarso, probabilmente a causa del regista (già autore dello scarsissimo The Italian Job), che rendo tutto piatto ed eccessivamente colorato come un video-clip (del resto viene da lì), ma anche della sceneggiatura, prevedibile e a tratti davvero melensa, mai capace di spiazzarti nonostante ne succedano di tutti i colori, tutto e il contrario di tutto. E bisogna essere davvero pessimi, se si riesce a sprecare Travolta e la Thurman (tutto il film sembra essere l’aperitivo alla scena di ballo, che tutti aspettavano dopo quella di Pulp Fiction; alla fine risulta un flop, forse a causa della colonna sonora, i Black Eyed Peas in persona), Steven Tyler e gli Aerosmith, i LA Lakers e Kobe Bryant come cameo sullo sfondo, Andrè degli Outkast, Harvey Keitel, James Woods, Danny DeVito, Cedric the Entertainer, The Rock che fa la guardia del corpo gay aspirante attore, e soprattutto Vince Vaughn che fa il magnaccia che vorrebbe essere nero, scimmiottando Will Smith alla grande.
Grande delusione.
Grande delusione.
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