Centurion - di Neil Marshall
Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Giudizio vernacolare: ir gradiatore due la vendetta?
Nell'anno 117 D.C., l'Impero Romano si estendeva dall'Africa al Nord Europa, e dalla Spagna fino al Mar Nero. Le Legioni romane incontravano però molte difficoltà a debellare la resistenza nel nord della Britannia, e gli indigeni chiamati Pitti si rivelarono difficilissimi da affrontare. La Nona Legione, che si era particolarmente distinta in passato nelle varie campagne di conquista, si trovava vicino al fronte a quel tempo, dopo di che se ne persero le tracce. Il regista inglese ce ne dà una spiegazione possibile.
Il centurione Quintus Dias, unico sopravvissuto ad un assalto dei Pitti, fugge verso le linee romane, e viene salvato appena in tempo dalla Nona. Il Generale che la comanda, Titus Flavius Virilus, lo accoglie e lo ingloba, certo che gli tornerà utile: il Governatore Agricola gli chiede di annientare i Pitti e il loro re Gorlacon, con l'ausilio di Etain, un'indigena muta che collabora con i Romani ed ha un fiuto da lupo.
Non sarà così semplice.
Il sostenutissimo Marshall si lancia in una sfida a Il Gladiatore di Ridley Scott, e se dal punto di vista prettamente tecnico rilascia un lavoro decisamente adrenalinico e valido, ne esce con le ossa rotte dal punto di vista dell'empatia del protagonista, e del coinvolgimento dello spettatore rispetto alla storia. Una generosissima prova del sempre bravo Michael Fassbender, decisamente l'attore più in vista per quanto riguarda l'Inghilterra (ultimamente in Fish Tank, Hunger, ma pure in Bastardi senza gloria, 300, e potrei continuare), non basta. Gradita pure la presenza di Dominic West (Titus) direttamente da The Wire, della bellissima Olga Kurylenko, che nei panni di Etain, quindi di una muta, riesce a fare la sua figura, come pure della poco conosciuta Imogen Poots nei panni di Arianne.
Marshall è coinvolgente nei combattimenti splatter, dove abbonda, per la gioia di chi si sfoga con la violenza finta, con gli zampilli di sangue, efficace con le panoramiche aeree (un po' troppe a dire il vero), aiutato in questo dagli splendidi panorami delle Highland scozzesi, assolute protagoniste di questo film insieme alle armature e alle spade, sceglie una bella fotografia virata verso toni scuri del verde delle foreste, che fanno da contrasto al bianco delle cime innevate, ma il film, che può anche essere letto metaforicamente e attualizzato con le "campagne" di pace in Iraq e Afghanistan, risulta alla fine piuttosto debole.
Certo che, dopo la "lezione" di Mel Gibson, parlo de La Passione di Cristo e Apocalypto, sentire i centurioni che parlano in un inglese (con l'accento inglese) per di più sboccato, lascia subito perplessi. Le parti in cui i Pitti parlano tra loro sono recitate in una lingua che non conosco, suppongo sia gaelico, anche se non sarebbe correttissimo, pare. Non sono ancora riuscito a capire se ci sia una data di uscita al cinema in Italia, o se il film uscirà direttamente sul mercato home video.
2 commenti:
scaricato e visto giovedì.
concordo con Ale, non ci si accorge quasi di chi è il protagonista del film.
poco credibile la gavettonata di sangue che pare ferragosto a Tirrenia.
Panorami mozzafiato.
La Kurylenko non parla, ma fa la su' figura lo stesso...140 minuti per scimmiottare Il Gladiatore, ma non mi sembra neanche paragonabile.
:)
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