Living With The Ancients - Blood Ceremony (2011)
Si potrebbe sintetizzare il tutto con Black Sabbath meets Jethro Tull (cosa che, tra l'altro, è quasi accaduta, per così dire, visto che Tony Iommi, per un breve periodo, ha fatto parte della band di Ian Anderson, nel 1968), visto che i canadesi (di Toronto) Blood Ceremony, qui al secondo album, suonano un doom dallo stile retrò, con riff tipicamente sabbathiani, ma il loro suono è caratterizzato da soli di flauto (cosa che può ricordare anche, per noi italiani, i Delirium). C'è di più: la voce è di una gentil donzella, che risponde al nome di Alia O'Brien (è lei che suona il flauto, oltre che l'organo, anch'esso in stile molto, molto seventies-prog-oriented). La voce ovviamente caratterizza ancor di più il sound della band, e c'è da dire che lo stile della O'Brien è poco aggressivo, per lo più monocorde (non sempre, quando varia, infatti, ottiene buoni risultati), e purtroppo non lascia il segno più di tanto.
Qualche riff piacevole, qualche melodia interessante, atmosfere che, come detto, riportano indietro di una quarantina d'anni, testi che si occupano dell'occulto. Niente di imprescindibile.
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