Segreti di Stato - di Paolo Benvenuti (2003)
Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Giudizio vernacolare: è pisano, ma è un compannio...
Chi conosce il cinema di Paolo Benvenuti, sa che cosa aspettarsi, mentre chi non ci ha mai avuto a che fare, probabilmente rischia di trovarsi spiazzato di fronte a un film che tratta un argomento interessantissimo (il processo per la strage di Portella della Ginestra, 1 maggio 1947, strage della quale fu accusato Salvatore Giuliano, nella quale morirono 11 manifestanti comunisti), ma lento, rarefatto, senza nessun tipo di azione, con una recitazione quasi teatrale, che in alcuni casi rasenta l'incapacità (chissà se è voluto il fatto che i cacciatori siciliani siano sardi..si capisce da come tentano di parlare il siciliano).
Grande amante delle ricostruzioni storiche, questa volta si lancia anche in ipotesi, anche se, più o meno già espresse sia da storici che dalle sinistre. Il film nel suo complesso risulta comunque molto freddo; probabilmente quello che voleva, attenendosi scrupolosamente ai fatti. Ne emerge ancora una volta, una inquietante prospettiva, nella quale gli USA e il clero controllerebbero l'intera civiltà occidentale. Che abbia ragione?
Raccomandato a chi ama, appunto, le ricostruzioni storico-contemporanee.
Nessun commento:
Posta un commento