Imperial Bedrooms - Bret Easton Ellis
Lo dico: il nuovo romanzo di Bret Easton Ellis fa cagare. E badate bene, che lo dico con, come si usa dire, la morte nel cuore. Faccio una premessa che magari non interesserà a nessuno: considero Ellis uno degli scrittori più importanti della letteratura contemporanea, e nello specifico, American Psycho, il libro più importante degli ultimi 25 anni; e sicuramente, Ellis non avrebbe scritto tale capolavoro senza prima aver debuttato con Meno di zero.
Ecco, una delle cose brutte di questo Imperial Bedrooms, è che riprende i personaggi di Meno di zero, fino al punto che l'incipit è "Su di noi avevano fatto un film", naturalmente riferendosi all'adattamento cinematografico (che in Italia fu tradotto, a differenza del libro, come Al di là di tutti i limiti). Purtroppo, non è l'unica.
Clay, che è diventato grande e fa lo sceneggiatore (probabilmente non per vivere), torna a Los Angeles dopo un periodo d'assenza, durante il quale viveva a New York. Deve assistere al casting del film tratto dalla sua ultima sceneggiatura. Incontrerà i suoi vecchi amici, quelli con cui passava le giornate, appunto, ai tempi di Meno di zero. Si ritroverà implicato in una storia con un'aspirante attrice, che però non sta solo con lui, e in una serie di delitti.
Trovo quasi patetico che, per giustificarne la brevità, l'autore abbia detto che voleva tornare alla forma dei suoi primi due libri: ci si trova nella condizione di aspettare il colpo di scena, la svolta, il turning point, che però, quando arriva, sembra completamente slegato dal resto, messo lì a forza.
Il libro non ha forza, e piuttosto noioso, non avvince nonostante l'intreccio (esageratamente complicato, anche questo fa venire il sospetto che sia forzato), ed è quasi allucinante leggere qualche commento giustificativo sul libro stesso, dove alcuni critici più o meno accreditati, si sperticano nel trovare chiavi di lettura socio-antropologiche a Imperial Bedrooms, con argomenti che sono già stati spesi per libri di Ellis precedenti.
Inquadrando la parabola di Ellis nel contesto generale, è ormai chiaro che è in fase discendente. Ed è un peccato.
5 commenti:
ma mica è un musicista rock che una volta stempiato e arricchito perde verve.
na ha ancora da scrivere.
parabola discende, leggi anche i libri del futuro?
Mau
no, sto parlando di quelli dopo American Psycho, sempre più deboli. Tu li hai letti tutti?
ma non ci penso neanche, American Psycho mi è piaciuto da matti; Meno di Zero mi ha fatto schifo; Lunar Park e in parte Glamorama mi attirano ma già due volumi per un autore come lui sono abbastanza. ho poco tempo e leggo al massimo due volumi per autore (specie se contemporaneo e americano). con rare eccezioni (una, toh.)
infatti, se avessi letto il mio commento avresti notato che io attaccavo amichevolmente (da taverna, come diciamo noi) il tuo approccio da critico musicale.
se parliamo di musicisti rock, arrivata una certa età la parabola è naturale, ovvia, scontata. per uno scrittore talentuoso invece la maturità è spesso fertilità.
poi tu specifichi che ti riferisci a un calo specifico di libro in libro (che altri critici non ravvisano, vedendo in Lunar Park un ottimo volume, ad esempio) , e la cosa ha un senso che prima non aveva.
in amicizia eh, sarebbe una bella discussione da fare in taverna, con una boccia e tanti esempi.
molto nouvelle vague.
mau
PS ho letto il tuo commento, fin nei minimi particolari
tvb.
Mau
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