No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110302

il combattente


The Fighter - di David O. Russel (2011)

Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Giudizio vernacolare: occhiè, rochi?


La vera storia di due fratellastri, Micky Ward e Dicky Eklund, di ascendenti irlandesi, cresciuti nella provincia del Massachusetts, entrambi con la passione della boxe. Dicky, il più grande, è arrivato ad alti livelli, ha combattuto perfino contro Sugar Ray Leonard, e adesso allena Micky. Ha sempre una discreta intelligenza tattica, ma è un tossico al penultimo stadio, ed è totalmente inaffidabile. Micky è una persona buona, vuole bene al fratellastro, ma è un po' stanco di prenderle, pur avendo ottime potenzialità. E poi c'è mamma Alice, una donna-alfa, che gestisce una famiglia enorme, piena di sorelle, oltre che essere la manager di Micky.

Micky, che ha avuto una figlia con una donna che si è risposata, una figlia che vede poco, perchè non ha nulla da offrirle, comincia ad uscire con Charlene, una ragazza del quartiere che fa la barista, ma con la testa sulle spalle, e nel frattempo comincia a ricevere offerte da altri manager, che vorrebbero dargli un'opportunità, a patto che lui scarichi Dicky e sua madre...


Molto spinto dalla pubblicità, questo The Fighter è un classico film su una storia di riscatto, ben girato, con piglio moderno, asciutto, con la sceneggiatura che scorre fin troppo bene, e soprattutto, con una manciata di attori bravi, quasi tutti in stato di grazia. Russell, che aveva già lavorato con Wahlberg (c'erano anche Clooney e Spike Jonze) nell'ottimo e sottovalutato Three Kings, e poi ancora nel seguente Le strane coincidenze della vita, stavolta sceglie di adottare un registro tutto sommato ordinario, e alla fine il film, seppure abbastanza coinvolgente, costellato da una colonna sonora devastante (leggetela qui, per curiosità, non oso pensare quanto sarà costata in diritti d'autore), anche se molto eighties, si lascia vedere più per le prestazioni individuali che per l'empatia verso il protagonista, o cose del genere.

Giusta la decisione dell'Academy, che ha premiato con l'Oscar sia Melissa Leo (Alice), preferendola anche alla pur brava Amy Adams (Charlene, ma l'abbiamo vista fornire prove migliori), che era candidata anche lei e nella stessa categoria, sia il monumentale Christian Bale, che nei panni di Dicky Eklund dimostra ancora una volta di essere uno dei migliori interpreti in circolazione. Wahlberg (Micky Ward), come spesso capita, fa la sua parte onestamente. Tutti ottimi i caratteristi intorno a loro.

Sui titoli di coda, si vedono i veri Micky e Dicky. Un film dal taglio classico, come detto, ma che ha il merito di non risultare né troppo pomposo, né troppo retorico.
Esce in Italia venerdì prossimo, 4 marzo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma te l'hai visto "L'impero del sole" con Bale che era ancora bambinetto?
Mi piaceva gia' allora.


Anna dai capelli Rossi

jumbolo ha detto...

no, quello mi manca.