KMAG YOYO (& other American stories) - Hayes Carll (2011)
Credo che in musica, ci siano molte tipologie di musicisti, ed artisti in genere. Ci sono i geni, ci sono i coraggiosi, e ci sono quelli che lo fanno perché, anche se non appartengono alle due categorie precedenti, hanno il fuoco della passione dentro. Non voglio neppure considerare altre tipologie.
E credo che Hayes Carll, texano 35enne con altri tre dischi alle spalle, tutti di buona fattura, appartenga a questa terza categoria: niente fuochi d'artificio o voli pindarici, ma onestà e passione, che spesso, per l'ascoltatore che è essere umano, a volte può trasformarsi in quella sorta di equilibrata venerazione (apparente ossimoro), che ti fa pensare all'artista in questione come ad un amico, che spesso con le sue canzoni ti capisce, ti consola, racconta la tua vita, mentre in realtà sta magari raccontando la sua, o addirittura immaginandosene un'altra ancora.
Americana pura e semplice, e tutte le influenze del caso, ironico e buffo nei pezzi movimentati, lo preferisco in quelli più malinconici, come Grateful For Christmas, ma come detto prima, ce n'è per tutti, e ogni ascoltatore può pescare il pezzo che sente più adatto a se.
2 commenti:
Oh! mi piace anche vesto vì.
Boia Ale io a ascorta' ir cauntri...e chi l'avrebbe detto.
la realtà supera sempre, e di gran lunga, la fantasia!
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