Il sogno eretico - CapaRezza (2011)
Devo essere onesto: già al primo ascolto, il nuovo di CapaRezza mi ha fatto quasi pentire di aver parlato sempre bene di Fabri Fibra. Sentire un rapper che interpreta Giordano Bruno mi fa venire la pelle d'oca dal piacere.
A ripensarci bene poi, c'è spazio per entrambi, e anzi, ben vengano.
Quinto disco per Michele Salvemini da Molfetta, che si conferma una splendida realtà italiana. Il suo stile, ormai, lo conosciamo. Parte dall'hip-hop, non disdegna le chitarre metal, ma gli piace la musica a 360 gradi (lirica, popolare, elettronica, pop), ed anche questo disco ne è impregnato, ascoltare per credere. Anche solo dal punto di vista strettamente musicale, di certo non ci si annoia ad ascoltare Il sogno eretico.
Naturalmente, la parte importante sono i testi. Capa non si risparmia neppure questa volta, e chi pensava che ormai avesse raggiunto traguardi importanti con alcuni testi del precedente Le dimensioni del mio caos, rimarrà sorpreso dall'applicazione del pugliese. Pezzi come Sono il tuo sogno eretico, dove interpreta Giovanna D'Arco, Savonarola e Giordano Bruno, Il dito medio di Galileo, ovviamente ispirata da, La marchetta di Popolino, fino all'eccezionale Legalize The Premier, in coppia con Alborosie, sono frustate al Bel Paese. E non fa sconti neppure il singolone Goodbye Malinconia, dove CapaRezza rispolvera nientemeno che Tony Hadley degli indimenticabili Spandau Ballet. La bellezza sta tutta nelle sue melodie ruffianissime, che stridono con testi che definire ruvidi sarebbe un eufemismo. E sappiate che mi sono limitato a citare solo alcune cose che mi hanno colpito ai primissimi ascolti.
Grande.
6 commenti:
Ale, se la metti così mi toccherà sentillo.
Grande disco, in loop da 3 giorni
..vabbene, vabbene ammetto la mia ignoranza musicale.
RIVOLUZIONARIO!
Ero rimasto a FUORI DAL TUNNEL e per questo non l'ho mai ascoltato veramente.
Testi abrasivi. Ce ne fossero a giro di cantanti così.
capita Luca. in effetti, la storia di Fuori dal Tunnel ha destabilizzato anche Caparezza stesso, come ha ribadito più volte lui in interviste datate. era diventato l'inno di tutte quelle persone che lui sbeffeggiava anche con quel pezzo, proprio perchè in pochi si ponevano semplicemente ad ascoltare i testi.
meglio tardi che mai. se guardi qui
http://fassbinder.blogspot.com/2008/05/hero.html
ammesso che non ti sia mai capitato di ascoltarla, leggerai il testo di un pezzo dal suo disco precedente, che è più efficace di 5 scioperi generali organizzati dalla cgil.
sono riuscito ad ascoltarlo bene solo una volta e mi è sembrato degno erede di "Le dimensioni del mio caos", che, come forse ti ricordi, è stato il mio disco dell'anno 2008.
Lo riascolterò di sicuro.
non ricordavo. ragione di più per ascoltare questo nuovo almeno un'altra volta.
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