Dark Is The Way, Light Is A Place - Anberlin (2010)
Quinto disco per la band che viene dalla Florida, e che esce per la Tooth & Nail, etichetta pure degli Underoath, e che viene spesso accostata a tutta una serie di band di Christian rock, cosa che succede anche agli Anberlin, che nicchiano, ma alla fine ci stanno dentro.
Prodotto da Brendan O'Brien, il disco è levigatissimo, e definirlo semplicemente come alternative rock non rende bene l'idea. Il pezzo in apertura, We Owe This To Ourselves, è musicalmente e ritmicamente quasi metalcore, ma la voce di Stephen (che di cognome, pensate un po', fa Christian) è quanto di più lontano si possa pensare, rispetto a quel genere: molto melodica e alta di tono. Infatti, pian piano anche gli arrangiamenti prendono un po' le distanze, spuntano armonici alla U2, gli angoli si smussano, e tutto, come dire, prende una piega molto più accessibile al grande pubblico. Già al secondo pezzo, il primo singolo estratto, Impossible, è ancora più pop-rock delle cose più pop scritte dai Taking Back Sunday.
Mica è roba brutta, intendiamoci: è roba leggera, a volte talmente leggera da risultare impalpabile, e addirittura, talmente dolce da risultare stucchevole (o anche grottesca). Siamo costantemente in bilico tra una specie di moderno Adult Orientated Rock, dal grande appeal radiofonico, ma sempre con un fondo di ruvidezza, e la voglia di diventare definitivamente una band da arena rock. Alcuni pezzi bruttini e pallosetti, altri ascoltabili sotto la doccia. Niente di veramente impressionante.
4 commenti:
Vabè...io ci ho provato! Comunque mi aspettavo una rece ben peggiore!!! :P
qui si ascolta tutto. a parte i subsonica.
Vorrei citare il mio blogger preferito (Ale ciai da pagammi un caffè) "...Alcuni pezzi bruttini e pallosetti, altri ascoltabili sotto la doccia...".
Sottoscrivo ogni sillaba.
Comunque mi sono divertito.
:))
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