No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110324

The heart is deceitful above all things


Ingannevole è il cuore più di ogni cosa – di Asia Argento (2005)


Giudizio sintetico: orrendo (0,5/5)

Giudizio vernacolare: fa straca'à


L’infanzia tremenda di Jeremiah, prima abbandonato dalla madre Sarah e allevato da genitori adottivi, poi ripreso dalla madre che lo porta con se nella sua vita errabonda, tra droga, prostituzione, camionisti in calore, furti, locali di spogliarello e collassamenti. C’è spazio anche per i nonni materni, che lo recuperano un paio di volte causa ricoveri ospedalieri della madre, e provano ad inserirlo in una famiglia assolutamente bigotta e che vive nella stretta osservanza della parola di Dio, almeno in apparenza. Jeremiah è talmente bello, che la madre non gli risparmia nemmeno di travestirlo da ragazza, cosa che lui accetta come la convivenza, dopo le prime concepibili rimostranze.


Tratto dall’omonimo, sconvolgente romanzo di J.T.Leroy, allibisco leggendo le critiche positive. Non voglio essere cattivo, in fondo Asia è anche coraggiosa ad affrontare prove come questa. Il problema è che questo film, questa storia, potenzialmente allucinante e massacrante per l’anima di tutti, non riesce in questa pellicola a toccarti nemmeno un po’. Nada de nada. Le avventure pazzesche di Jeremiah passano sullo schermo senza lasciare traccia nel fondo, senza riuscire a toccarti, senza che tu possa riuscire ad immaginare quanto possa avere sofferto questa persona. Da cosa dipende? Evidentemente dalla mano di chi la pone in essere, tanto per usare un giro di parole inoffensivo. Manca qualcosa che la avvicini alla realtà possibile, sembra di essere al Luna Park. Non ci siamo. La fotografia sgranata, il linguaggio da strada, la sfilata di bravi attori americani, oltre ad Ornella Muti e Asia stessa, non bastano a creare un’opera che lasci il segno. Forse converrebbe prima cimentarsi con roba meno ambiziosa.

Asia cerca di correggere il suo più grave difetto, la voce, doppiandosi attentamente, ma risulta comunque fastidiosa. A proposito di doppiaggio, scandaloso il doppiatore del personaggio interpretato da Marilyn Manson: sembra un bulletto della periferia milanese. Ridicolo.

Per concludere, nonostante il tentativo di rendere il tutto più lisergico con degli inserti onirici e la musica dei Sonic Youth (a proposito…l’alternativo non è una cosa che si ‘’fa’’ per forza), se vi dico che nei titoli di coda c’è un errore di ortografia cosa ne pensate?

Controllate com’è scritto ‘’parrucchiera di Asia Argento’’, poi mi dite.

Da evitare con cura.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Per me il difetto di questo film era proprio lei, fa finta di non essere la protagonista e non ci riesce.


Anna dai capelli Rossi

jumbolo ha detto...

fa finta di non essere la protagonista e non ci riesce...sai che è bella....te la rubo quando mi capita eh....avvertita...