Burning Fortune - Cauldron (2011)
Se per caso vi fosse piaciuto il disco degli Enforcer, è probabile che questo secondo lavoro dei canadesi (non ci crederete, ma ancora una volta di Toronto) Cauldron vi manderà fuori di testa.
Più che gli Iron Maiden, potrete sentirci i Dokken, gli Scorpions e addirittura i Diamond Head, più una spruzzata di Judas Priest, senza un cantante fenomeno, questo è da dire.
Ma quando si parla di classic heavy metal (e che si stia parlando di questo si evince già dalla copertina), c'è poco da dire: o si ama, o si odia. Ed, in questo caso, a differenza da altri casi per altre derivazioni del metal, non si corre neppure il rischio di sembrare obsoleti: se le cose si fanno bene, questa musica, checché ne possano dire i detrattori, rimane davvero senza tempo.
Nonostante tutti i palesi riferimenti, il trio canadese omaggia una sconosciuta band di Detroit, gli I Confess, nel pezzo omonimo. Non trovo altro da aggiungere, se non sposare in toto la chiosa di Phil Freeman su allmusic.com: "i Cauldron possono non affascinare, forse, i giovani metalheads cresciuti con death metal, metalcore, screamo, e altri generi anti-melodici, ma gli headbangers che ricordano gli anni '80 ameranno questo disco".
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