No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110316

scherza coi fanti...


San Cadoco - Ardecore (2011)

Terzo ed ambizioso disco per i romani, creatura di Giampaolo Felici, nata dall'incontro con gli Zu e Geoff Farina dei Karate (presente anche qui come ospite, come pure Massimo Pupillo degli Zu), con la proposizione di reinterpretare canzoni della tradizione romanesca in chiave moderna.
Intitolato ad un santo poco conosciuto, proprietario di una storia quantomai curiosa (tentò di ingannare il Diavolo consegnandogli un gatto nero anziché un essere umano che il Maligno desiderava), consta di due dischi, e nonostante si possano apprezzare delle sostanziali diversità tra le due parti, il tutto è forte di un'atmosfera piuttosto cupa.
La musica mischia hard rock robusto e folk derivato, come detto, dalla canzone romanesca. La differenza tra i due dischi si può sommariamente indicare dicendo che il primo disco è più rock-oriented, mentre il secondo è più folk, più intimista. Inoltre, i pezzi del primo disco sono tutti originali, tranne Tentazione che è una cover (di Meme Bianchi, del 1936), mentre nel secondo si torna al rifacimento di pezzi della tradizione romana, e si può anche individuare, sommariamente, in San Cadoco il protagonista, mentre nel secondo la protagonista è Santa Gilda.
Essendo di "estrazione" rock, preferisco il primo disco, dove tra l'altro, la voce di Felici, che trovo molto simile a quella di Marco Cocci dei Malfunk, la fa da padrone, ma anche il secondo disco, dove invece svetta la voce di Sarah Dietrich (i due, indicativamente, "interpretano" i due santi), e dove in La povera Cecilia troviamo nientemeno che David Tibet alla voce come ospite, ha, come detto, un atmosfera, un mood cupo, decadente e decisamente interessante.

1 commento:

Enrico Bartelloni ha detto...

Non mi ha fatto impazzire...ma il genere non è il mio preferito.