No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110307

la città di elisa


Elizabethtown – di Cameron Crowe (2005)


Giudizio sintetico: si può perdere (2/5)

Giudizio vernacolare: e 'iacchera steccolo leilì dé

Drew Baylor è intenzionato a suicidarsi, in maniera, tra l’altro, piuttosto ridicola. Designer di scarpe sportive, ha lavorato anni al progetto che sta per far perdere quasi un miliardo di dollari alla compagnia per la quale lavora. Viene licenziato, la fidanzata (che lavora per la stessa compagnia) lo molla, mentre prova a suicidarsi gli arriva la notizia che il padre è morto. Si imbarca su un volo per riportare la salma a casa in Oregon (il padre è morto in Kentucky, da dove veniva), e non ha nessuna voglia di sopportare la logorroica hostess Claire, che lo ricopre di attenzioni, anche perché il volo è deserto.
Ma l’insistenza di Claire si rivelerà un salvagente importante per Drew. Capirà che ha incontrato una persona speciale. Come lui, del resto.

Le intenzioni di Crowe, in fondo, sono buone, qualsiasi film lui diriga. “Jerry Maguire”, “Almost Famous”, “Vanilla Sky”, compreso il vecchissimo e prezioso, per gli amanti del fenomeno Grunge, “Singles”. Anche la confezione è sempre stilisticamente elegante. Allora dove sta il problema?
Primo, è di una prolissità inaudita. Questo film, sforbiciato di una buona mezz’ora rispetto alla versione del festival di Venezia, poteva durare senza problemi un’altra mezz’ora meno.
Secondo, è spesso di una ovvietà fuori dal comune, se escludiamo i fondi di Alberoni.
Terzo, la sua passione per la musica, seppur ammirevole, fa sempre pensare che certe scene siano girate solo per inserire nella colonna sonora un pezzo in più.
Tutto questo per dire che questo film, carino, per carità, e che magari avrà pure successo, è poco più che uno spreco di tempo. Ci sono momenti divertenti, certo, ma scontati fino all’eccesso. Prevedibile fin nelle battute, mai memorabili, costringe i due protagonisti, Kirsten Dunst e Orlando Bloom, bravi e carini, a risultare ridondanti e perfino antipatici.
O si osa di più, caro Cameron, o si affoga nella mediocrità.

6 commenti:

lafolle ha detto...

si salva solo perchè c'è jim james che suona la chitarra nel gruppo rock del cugino!!!

jumbolo ha detto...

chiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii?

lafolle ha detto...

gin gein
il grande gin gein!!

jumbolo ha detto...

si si quello grasso. l'amico di quell'ubriacone.

Filo ha detto...

e ti dirò di più: le donne come quella che interpreta la Dunst in questo film NON ESISTONO! Poi uno le cerca e non le trova. Per forza!
Non fatecele neanche vedere, per favore.

jumbolo ha detto...

però donne che chiacchierano cosi tanto esistono eh....