Best Friends? - Brad (2010)
Fa sempre piacere un disco dei Brad. Anche se si sa già cosa aspettarsi. Quella miscela strana-ma-anche-no di rock reso soffice dal pianoforte, tutto venato da un sano amore per il soul, che un po' come nel vino, si sente solo lontano, nel retrogusto (beh, non solo lontano: ascoltate l'inizio di Every Whisper, oppure l'intera Bless Me Father). Quei ritmi di batteria (alla batteria c'è il "vecchio" Regan Hagar) scanditi, quei tempi classici che lasciano il batterista libero di fare rullate, controtempi, basta che ogni tanto ti ricordi di pestare sul rullante per richiamare la battuta. Quelle pennate di chitarra ariose, che lasciano libera la voce di Shawn "ciccio" Smith, quella voce dal timbro difficilmente descrivibile, calda come un caminetto e vellutata come uno yogurt alla vaniglia, libera, dicevo, di accarezzare l'ascoltatore.
Ci sono anche un paio di episodi molto ritmati, curiosamente uno dietro l'altro, Low e Oh My Goodness (il cui riff portante sembra proprio scippato al repertorio dei Pearl Jam degli ultimi dischi, ma del resto sapete che il chitarrista dei Brad è proprio Stone Gossard).
Pezzo favorito: Rush Hour, con un finale in crescendo da brividi.
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