No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20101006

mobbing


Mi piace lavorare (Mobbing) - di Francesca Comencini 2004


Giudizio sintetico: da vedere (3/5)

Giudizio vernacolare: tristezza dé


Un film pesante come un macigno, che ci ricorda come siamo diventati.


Una madre divorziata, con una figlia tra i 12 e i 14 anni, padre in ospizio, viene presa di mira dalla direzione dell'azienda per la quale lavora a partire dall'ultima ristrutturazione seguita all'acquisizione da parte di un altro gruppo.


Già dalla scena iniziale si intuisce la bontà del film, vista l'aderenza alle situazioni reali; il discorso del nuovo amministratore delegato è quello che, chi lavora in grandi aziende, si sente ripetere ad ogni riunione, ed è il concetto cardine sul quale si basano tutte le elucubrazioni degli esponenti di Confindustria.

Il finale lieve non ci faccia dimenticare le vessazioni che, oggi, sono all'ordine del giorno; gli appuntamenti saltati dalla protagonista a causa delle "chiamate dell'ultimo minuto" da parte dei capi, o la neo-madre che si spurga il latte dal seno in bagno per evitare perdite, sono lo specchio del paese reale.

Concludo dicendo che questo film conferma inoltre che Nicoletta Braschi, lontana da Benigni, recita molto meglio (vedi anche "Ovosodo") e sembra un'attrice.


Consiglio la visione a tutti, e in particolare a chi ancora non lavora per arrivare preparati all'appuntamento.

2 commenti:

monty ha detto...

Volevo scriverla anch'io una rece
su questo film.
Concordo sul voto complessivo e sulla
valutazione della prova della braschi.
Lo sai che lo proiettano ai corsi
sindacali sul tema-mobbing?

jumbolo ha detto...

non lo sapevo.