No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20101003

islanda lug/ago 2010 - 15



Hveragerdi e dintorni 2

Siamo agli sgoccioli, e durante la colazione si tirano un po' le somme, si pensa al ritorno, ce la si prende comoda che tanto non c'è programma fisso, o qualcosa di urgente che ci aspetta. Alle 10,00 apre il supermercato, e oggi cominciamo da lì. Prendiamo qualcosa per mangiare strada facendo, dopo di che facciamo rifornimento all'auto. Andiamo verso il mare, quindi prima verso Thorlakshofn, perchè vogliamo arrivare a Eyrarbakki attraversando la foce del fiume Olfusà, che nelle vicinanze ospita una riserva naturale. Panorama interessante, da un lato il mare e una spiaggia selvaggia con dune di sabbia, dall'altra la foce a estuario piuttosto grande, ai margini distese di verde. A Eyrarbakki, che in pratica abbiamo conosciuto la sera precedente, ci soffermiamo a lato del minuscolo parco con monumento che si trova all'ingresso del villaggio, perchè c'è un pittoresco caffé sul mare e un cartello che spiega che se da lì uno andasse dritto come un fuso verso sud, arriverebbe al Polo Sud senza incontrare terra alcuna, o qualcosa del genere. Visitiamo un magazzino che vende un po' di tutto, usato, dalle auto agli abiti, dalle poltrone ai lampadari, e passiamo oltre. Dopo pochissimi chilometri arriviamo a Stokkseyri, che ci appare poco più grande. Ci pensiamo un po' su, e alla fine decidiamo di non entrare al Draugasetrid, letteralmente il Centro dei Fantasmi, che anche la Lonely Planet sconsiglia perchè troppo pauroso, e ci mettiamo a cercare il parco Tofragardurinn, ma scopriamo che non esiste più: peccato, mi andava di vedere le volpi artiche, seppur in cattività.
La giornata è, ancora una volta, splendida, torniamo verso Selfoss, ci prendiamo un caffè alla stazione di servizio, riprendiamo la strada nr.1 e ci dirigiamo verso sud-est per vedere l'Urridafoss (vedi prima foto), più che una cascata una serie di rapide, ma che la guida dice essere di grossa portata. Il posto è effettivamente delizioso, c'è gente che pesca, gente che fa un pic-nic, e vista l'ora ce lo facciamo anche noi, prendendoci un po' di sole.
Tornando di poco indietro sulla 1, prendiamo la strada nr.30 e visitiamo la Thjòrsàrdalur, cioè la valle del Thjòrsà, il fiume più lungo d'Islanda. Dopo una "sosta tecnica" alla stazione di servizio di Arnes, proseguiamo verso l'interno e cominciamo a fiancheggiare il fiume, che è piuttosto imponente, così come la valle; per dare al tutto un po' di fascino in più, inizia a piovere. Come forse ormai avrete capito, il tempo va e viene, e non c'è da preoccuparsi più di tanto. Dopo una serie impressionante di colline di basalto alla nostra sinistra (lato opposto rispetto a quello del fiume), troviamo la deviazione sterrata per arrivare alla Hjàlparfoss (vedi seconda foto), una cascata davvero deliziosa a "due rami", entrambe raccolti da un laghetto circolare sottostante. Riprendiamo la strada verso l'interno, e passiamo il bivio che porta a Stong, dove si trovano i resti di una fattoria vichinga sepolta da un'eruzione dell'Hekla nel 1104. La strada pare sconnessa quindi ci orientiamo sulla copia ricostruita, che dovrebbe essere lì vicino. Mi perdo un cartello indicatore, e ci facciamo diverse decine di chilometri verso l'interno, gustandoci il paesaggio che vira verso il "lunare", come
abbiamo già visto nel tratto tra Egilsstadir e Myvatn. Diversi anche gli insediamenti idroelettrici lungo la strada. Quando arriviamo a Hrauneyjar, quasi dove comincia la pista per le 4x4, torniamo indietro, anche perchè sono oltre le 17,00. Quando arriviamo nei pressi del bivio per Stong, ci accorgiamo del bivio per Thjòdveldisbaer, e visitiamo la ricostruzione della fattoria. Interessante, e molto pittoresco vedere una delle due ragazze della biglietteria che attizza il fuoco vestita in abiti tradizionali/antichi con le Nike ai piedi. Sulla via del ritorno ci fermiamo per fotografare le colline di basalto, e per l'ora di cena tradizionale islandese (le 18,30) siamo a Hveragerdi, dove proviamo una tavola calda sempre sulla via principale.
Ridendo e scherzando, anche oggi abbiamo macinato chilometri e visto cose. Domani faremo un giro largo, prima di riconsegnare l'auto definitivamente.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ale hai una memoria impressionante...
o forse mi sono addormentata troppo spesso in macchina

grimilde (aka words are important:-))

jumbolo ha detto...

ahahahah!! diciamo entrambe le cose dai. ciau!