Agata e la tempesta - di Silvio Soldini 2004
Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)
Giudizio vernacolare: ganzetto
Innanzitutto, Soldini riesce a rendere poetici angoli d'Italia impensabili (Genova ha il suo fascino già da sé, ma le strade delle valli di Comacchio mai erano state così suggestive, nonostante le inquadrature non nascondano né i pali della luce in legno, né i guard-rail).
La storia di Gustavo, architetto affermato (tradizione di famiglia), un matrimonio sull'orlo della crisi con una psicologa, un figlio che quasi non conosce, una sorella con la quale ha un buon rapporto, che scopre improvvisamente di essere stato "comprato" (per 350mila lire, "ma ai tempi valevano molto di più", battuta/tormentone del film) e che, da questo fatto, goccia che fa traboccare il vaso, viene ovviamente destabilizzato, è raccontata con delicatezza e speranza, ma dipingendo uno spaccato piuttosto esatto della natura umana, almeno quella attuale, e creando una galleria di personaggi sinceramente irresistibile.
Tutti bravi, Licia Maglietta superlativa in un ruolo che è ovviamente ritagliato su di lei (ma non ci dimentichiamo che è in grado di recitare ruoli come quelli di "Luna Rossa"), Battiston lo sappiamo, Solfrizzi sorprendentemente bravo.
Nessun commento:
Posta un commento