No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20101009

canzoni d'amore di strada


Street Songs Of Love - Alejandro Escovedo (2010)

Di solito sono scettico quando l'amico Monty snocciola nomi e dischi che sanno di Springsteen. Però me li segno sempre, non si sa mai, magari ti capita una turista statunitense e non hai argomenti. Poi, insomma, di questi tempi ci sono possibilità di ascoltare cose che magari molti anni fa non ti saresti potuto permettere. Ed ecco che lo faccio, poi rimango indietro con le recensioni e mi manca il tempo. Voglio provare a riprendermi, e andando in ordine alfabetico parto da questo che scopro essere un musicista coi cosiddetti controcazzi, texano, quasi sessantenne, figlio di immigrati messicani, una famiglia interamente di musicisti (tutti i suoi fratelli, e pure i nipoti: è lo zio di Sheila E, E che, scopro solo oggi, sta proprio per Escovedo!), passato per il punk rock e poi "fermatosi" dentro un genere molto americano, che parte dal rock, affonda le radici nel blues, ed ingloba elementi di country. Per altre informazioni potete leggere la recensione linkata all'inizio, di Monty, o la sua scheda Wikipedia.
Che dire. Non è un disco che mi fa gridare al miracolo. Ma è un disco ben fatto, pieno di passione e di padronanza, ottimamente prodotto. Le influenze si sentono tutte, tutto è al posto giusto, dagli ospiti fino agli armonici di chitarra. Pezzi tirati, pezzi romantici (del resto, s'intitola Street Songs Of Love eh, mica Never Mind The Bollocks!), pezzi d'atmosfera (in Tula sembra di respirare la polvere del deserto, per dire).
La mia preferita? Down In The Bowery, con la voce di Ian Hunter a rifinire. Scusate se è poco.

2 commenti:

monty ha detto...

Questa proprio non me l'aspettavo :-)

jumbolo ha detto...

prendila come un omaggio. un disco di cover tue, se tu fossi un musicista.