Lonely Avenue - Ben Folds & Nick Hornby (2010)
Mi sono avvicinato alla musica di Ben Folds da poco, con il suo disco precedente Way To Normal. Non so perchè, ma per la scelta di Nick Hornby di debuttare come paroliere, mi pare il più indicato. Il disco che ha visto realizzarsi questo progetto è, appunto, Lonely Avenue, ed è un lavoro decisamente bello, contenente undici pezzi di grande fattura, dove si capisce che Folds ha lasciato grande spazio alle liriche hornbyane, senza peraltro dimenticarsi di scrivere pezzi apprezzabili musicalmente. I testi sono nel classico stile dell'inglese, e ricordano, in alcuni casi, alcune delle storie dei suoi libri [Belinda, il pezzo di chiusura, una classica ma bella ballata, parla di un anziano cantante che ha scritto un'unica hit, e che grazie ad essa sopravvive, ma purtroppo è dedicata ad una donna che prova invano a dimenticare - il che fa abbastanza About A Boy -, Levi Johnston's Blues, decisamente il mio pezzo preferito, racconta di un adolescente che mette incinta la figlia di Sarah Palin - il che, divertimento grottesco a parte, fa molto Slam (Tutto per una ragazza) -], mentre a me Ben Folds continua a ricordare un Joe Jackson più allegro e poppettaro, ma con grande classe. Largo spazio naturalmente al pianoforte di Ben, ma c'è pure qualche timido sconfinamento nella stravaganza (un pizzico di elettronica nell'apertura di A Working Day, moog, thereminvox e gorgheggi da operetta nella pazzoide Saskia Hamilton).
Più che piacevole.
2 commenti:
A me "un anziano cantante che ha scritto un'unica hit" fa venire in mente "Juliet, Naked". Ma è anche vero che non conosco la canzone in questione.
Dria.
e io non ho (ancora?) letto il libro
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